
L'ex ministro degli Interni Matteo Salvini (Ansa)

ROMA – Un documento di 30 pagine per dire che sul respingimento dei migranti della nave Gregoretti non stava conducendo una battaglia personale. Salvini ha depositato la memoria difensiva alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, il luogo dove si deciderà se autorizzarne la messa in stato d’accusa davanti a un tribunale.
Nella memoria sono allegate le mail della presidenza del Consiglio (in particolare sette), citati i suoi colleghi ministri di allora Di Maio e Bonafede, accluse le prove documentali dell’intensa trama di contatti dell’intero governo sulla questione. Erano tutti con me, da Conte in giù, avverte Salvini. Come dire, perché Conte e Di Maio intendano bene, voglio vedere come farete a votare diversamente dal caso Diciotti. Fu una decisione collegiale, è questa la sola vera difesa del leader leghista: se processate me dovete processare mezzo governo.
La memoria difensiva di Salvini
Matteo Salvini ha agito nell’interesse dell’Italia, col pieno coinvolgimento di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti, in modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti. Una vicenda, quest’ultima, che aveva convinto il Senato (20 marzo 2019) a negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del titolare dell’Interno. È il succo della memoria depositata questa mattina dai legali del leader leghista alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Si tratta di circa 30 pagine.
“Fu rilevante il ruolo di Conte”
Salvini spiega che c’è traccia di comunicazioni tra il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma con gli uffici di Gabinetto dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri. È rilevante il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei”. E’ quanto si legge in un estratto della memoria del leader della Lega.
Nella memoria citati Di Maio e Bonafede
Nella memoria difensiva presentata da Matteo Salvini sul caso Gregoretti, il senatore e leader della Lega cita (e allega una copia alla fine) le dichiarazioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (che era nello stesso ruolo anche all’epoca dei fatti) fatte la sera del 30 luglio 2019 alla trasmissione ‘In onda’ e riportate da un’agenzia stampa dal titolo “Migranti, Bonafede: Gregoretti? Europa deve farsi carico del problema”.
Cita inoltre le dichiarazioni dell’ex vicepremier Luigi Di Maio riportate da un’agenzia stampa il 31 maggio 2019, secondo cui “l’Italia non può sopportare nuovi arrivi di migranti, quei migranti devono andare in Europa”. (fonte Ansa)