«Ormai sono “giochetti” che non servono più a ottenere consenso elettorale, la gente ha cominciato ad aprire gli occhi». Abdallah Kezraij, esponente della comunità islamica di Treviso, commenta così la decisione di Fiorenzo Berton, sindaco leghista di Nervesa della Battaglia, di revocare – proprio alla vigilia del Ramadan – l’agibilità dei locali usati come moschea e gestiti dall’associazione musulmana ”Pace”.
Osserva Kezraij: «Ci sono cose più grandi da affrontare come la crisi economica, il lavoro che manca e il carovita. Spero dunque che questi politici, a cominciare dal sindaco Berton, pensino a ben altro. Anche perché il diritto a professare la propria fede è scritto nella Costituzione italiana e i musulmani che vanno a pregare sono cittadini di Nervesa». Kezraij è un esperto di questi ”giochetti”: la comunità islamica di Treviso ha infatti in corso da anni un braccio di ferro con l’Amministrazione comunale, che ha sempre negato un luogo di preghiera costringendo i fedeli musulmani a una “peregrinazione” continua da un luogo all’altro: «Per il Ramadan andiamo a pregare nella zona industriale di Marghera dove c’è una delle più importanti sedi di preghiera del Veneto e nominiamo Massimo Cacciari – scherza – nostro sindaco “virtuale”».
Il sindaco ha spiegato in questo modo la decisione presa: «In passato ero arrivato ad un compromesso con i musulmani che ho consentito l’uso nel rispetto delle norme igienico-sanitarie ma, con mia sorpresa, i musulmani non hanno rispettato i patti. In numerosi casi è stata riscontrata nella moschea una presenza tale da superare il limite consentito, utilizzando in maniera impropria i locali: ho perciò dato istruzione al tecnico di revocare l’agibilità».
