ROMA – Un rappresentante rom nel comitato che cura i fondi Ue per l’agricoltura. E’ quanto stabilito dalla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti. Una delibera “sconclusionata” per il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Storace, che denuncia: significa mettere in mano ai nomadi “un comitato che gestisce la bellezza di 780 milioni di euro”. E Il Giornale non manca di sottolineare: “È indubbio che Buzzi & Co. i soldi veri li abbiano fatti gestendo i servizi dedicati ai rom”.
In realtà a chiedercelo è stata l’Europa, ma quel che sconcerta il leader della Destra e il quotidiano diretto da Sallusti è che il Lazio abbia deciso di fare da apripista, nonostante lo scandalo di Mafia Capitale non sia ancora passato del tutto.
“Che c’entrano i Rom ad accertare l’attuazione del Psr (il Piano di sviluppo rurale, ndr)?”, si domanda Storace. E osserva che sino ad oggi nessuna regione italiana ha inserito i Rom nel comitato di sorveglianza.
“Chi non è riuscita a resistere all’imperativo (fasullo) dell’Europa, al massimo ha il celebre Unar (l’ufficio antidiscriminazioni razziali) come la Lombardia e il Piemonte; o rappresentanti di associazioni sulla parità di genere o genericamente antidiscriminazione come Sicilia, Friuli, Sardegna. Non si ha traccia di bizzarrie simili in Liguria o in Campania. Solo nel Lazio, i Rom. Ora lo aspettiamo al varco per capire chi designerà il loro rappresentante. Il Pd li ha utilizzati per le primarie, hanno una bella esperienza in materia. Magari – conclude Storace – vince un Casamonica”.
Il Giornale passa in rassegna tutte le reazioni più o meno sconcertate da parte degli altri esponenti di centrodestra:
Duro anche il capogruppo Fi in Regione, Antonello Aurigemma. «Dopo l’immaginazione, gli annunci, le promesse non mantenute, eccone un’altra da parte di Zingaretti», tuona il consigliere. Ironico invece Giuseppe Simeoni (Fi) che chiede se la scelta del fortunato verrà fatta in base a qualche esperienza specifica o per curriculum.
Daniele Sabatini, capogruppo Ncd, parla di follia. «L’applicazione pedissequa di fantomatici dettami europei non può tradursi in norme senza senso – sottolinea – Per di più il Comitato si riunirà il prossimo 4 dicembre e da quel momento si avrà finalmente il via libera per i bandi relativi al Psr 2014-2020 attraverso i quali si renderanno disponibili risorse ingenti destinate allo sviluppo del territorio e a sostenere l’imprenditoria agricola, in particolare quella giovanile. Che c’entrano i Rom e soprattutto, ci domandiamo, cosa dovrebbero sorvegliare? Zingaretti ci illumini».
«Si fa presente che i criteri di composizione del suddetto Comitato – risponde in una nota la Regione – sono stabiliti dalla Commissione Europea per alcune figure specifiche delineate nell’ambito dei Programmi di Inclusione Sociale. Quindi sono obbligatori per tutte le nazioni Ue». Ma solo il Lazio le applica?