ROMA – No posta gratis per i politici, ma solo dopo il voto. Renzi, ultime parole famose. Il Governo aveva annunciato una misura, diremmo anti-Casta, che prevede l’abolizione delle tariffe postali agevolate per i partiti politici. Tuttavia, nelle varie sedi impegnate nella campagna elettorale per le elezioni europee, si continua imbustare ed affrancare a tutto spiano. Il provvedimento c’è, ma la sua entrata in vigore scatta dal 1 giugno 2014, giusto una settimana dopo la chiusura dei seggi per il voto europeo. Eppure Matteo Renzi in persona era riuscito a trasformare la promessa in un efficace spot anti-sprechi.
Alla conferenza stampa di presentazione del Def si era compiaciuto non poco: “Aboliamo le tariffe agevolate per i candidati. Lo facciamo per loro. Amici candidati non vi conviene: andate a intasare le cassette della posta dei cittadini che si arrabbiano e non vi votano”. Un gioco di prestigio. Una manina ha giocato un po’ con il testo del provvedimento. Se nella bozza del Def appariva l’ingiunzione “a decorrere dalla data di entrata in vigore le tariffe agevolate sono soppresse”, in Gazzetta Ufficiale troviamo invece “a decorrere dal 1° giugno…sono soppresse”. La spiegazione dal Palazzo Chigi fa riferimento a problemi di par condicio, di discriminazione tra candidati: in molti, infatti, avevano già speso, altri non lo avevano ancora fatto. E per scontentare nessuno dei politici, sono stati felici tutti quanti.