Non vaccinati, a questo punto soprattutto per scelta di non vaccinarsi. Quanti siano in Italia è conteggiato e noto: circa 0tto milioni di cittadini (senza ovviamente contare i minori di anni 12). Di questi otto milioni si stima circa tre siano lavoratori in varie attività, dall’industria ai servizi, dall’agricoltura ai trasporti fino all’assistenza domiciliare. E sarà domani la conta che conta, da domani il conteggio sul campo non solo della quantità dei non vaccinati ma anche e soprattutto della “qualità” (intesa in senso produttivo, non certo morale) di chi rifiuta o respinge il vaccino. Domani primo giorno del Green Pass condizione per andare nei luoghi di lavoro si conta, anzi si pesa, chi sono i non vaccinati.
Da domani si misura, se c’è, l’equipollenza tra No Green Pass e No Vax. Le due aree coincidono, si possono sovrapporre? Le resistenza e il boicottaggio minacciati-annunciati al Green Pass sono la forma socio-economica del movimento No Vax o rispondono almeno in parte ad altra logica? Il motore del No Green Pass è la sensazione di insopportabilità dell’obbligo, è l’idea della libertà dimidiata o l’anti vaccinismo? O, più probabilmente, una lega ideologica nata dalla fusione tra i due “metalli”?
I dati sui non vaccinati settore per settore di attività sono sostanzialmente forniti sulla base di stime da parte dei rispettivi sindacati o associazioni di categoria. Il che consiglia di considerarli stime con leggera accentuazione verso la sovra stima. Una limitata enfatizzazione dei problemi è da sempre parte integrante della comunicazione da parte dei diretti interessati, non è raro produca non solo maggiore attenzione ma anche maggiori aiuti, facilitazioni, magari eccezioni. Si fa sempre così (molto aiutati da stampa e tv che di loro nulla apprendono e quindi sanno), anche stavolta si fa così. Quindi oggi annunci già titolati di domani Italia bloccata, rischio paralisi…e Natale senza regali!
Dicono le stime che la percentuale dei non vaccinati nel settore della logistica e trasporti (soprattutto autisti di Tir) viaggia intorno al 30 per cento. Percentuale analoga per quel che riguarda i lavoratori nei campi (si osservi come in entrambi i settori vi sia ampio numero di addetti non italiani). Colf e badanti non vaccinate sarebbero il 50%, ma qui sono davvero numeri al Lotto, il settore è da sempre in stato di semi illegalità, quindi per definizione non quantificabile nelle sue dinamiche. Infine il numero choc di circa 60 mila uomini e donne in divisa non vaccinati, ma se poi si sommano Polizia, Carabinieri, Forze Armate, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco i sessantamila risultano, se tanti sono, circa il 10 per cento del personale in divisa. Ciò non toglie che i notiziari prefigurino scenari dove mancano gli agenti per controllare le manifestazioni di piazza…
Prigioniera del fascino del meccanismo della profezia che ai auto avvera, la comunicazione dà una mano involontaria al movimento ed opinione No Green-No Vax. Un po’ come quando si annuncia “trasporti in tilt” ogni volta che un sindacato, anche minoritario, annuncia uno sciopero. Si sa che ci saranno meno corse e bus, probabilmente un 20 per cento di meno e l’80 per cento funzionerà. Ma un titolo “caos e tilt” è più corto e vanta grandi tradizioni. Così la narrazione della vigilia per mezzo della comunicazione è quella della ansiosa attesa del “venerdì nero del blocco totale”.
Concorre a questo clima la consolidata abitudine a giudicare e annunciare infattibile davvero quel che è stato deciso, sempre e comunque. Un costume consolidato ben prima del Covid, siamo avvezzi e adusi a proroghe, eccezioni, mezze applicazioni… Si vedrà oggi, si vedrà a partire da oggi se l’Italia che per riaprire attività e lavori si è vaccinata nella misura di 43 milioni di vaccinati si farà davvero bloccare dalle avanguardie militanti dei tre milioni di lavoratori non vaccinati. E si vedrà, come si sareebbe detto una volta, quanti divisioni davvero hanno i No Green-No Pass.