”La Lega Nord è complice di Berlusconi nel confezionare norme ad personam. Questa volta lo ha fatto per tutelare suoi interessi, ‘sbianchettando’ il reato di associazione militare per scopi politici nell’intento di salvare dalla condanna 36 suoi militanti”.
Antonio Di Pietro chiede le dimissioni del ministro per la semplificazione legislativa Roberto Calderoli, accusandolo di aver mentito alla Camera lo scorso 13 ottobre quando, rispondendo a un’interrogazione dei dipietristi, scaricò sul comitato tecnico della Difesa la responsabilità della cancellazione delle norme che vietavano le associazioni di carattere militare con scopi politici.
Una norma invisa alla lega Nord, che aveva 36 suoi militanti e dirigenti rinviati a giudizio per la costituzione della cosiddetta ”guardia padana” e che ha tirato un sospiro di sollievo con la cancellazione del reato. La questione non è semplice da chiarire: il presidente del comitato chiamato in causa da Calderoli, Vito Poli, ha a sua volta assicurato di non aver proposto lui la cancellazione della norma, sostenendo che essa fu inserita nell’elenco delle leggi da abrogare ”per errore”.
Di fronte all’attacco dell’Idv, Calderoli passa al contrattacco. Con una lunga lettera al presidente della Camera, il ministro del Carroccio ricostruisce le tappe dell’abolizione del decreto legislativo del 1948 contro le associazioni di carattere militare (una delle tante leggi ”tagliate” dal governo su impulso di Calderoli) e sfida chiunque a dimostrare di essere stato lui il responsabile della decisione. Errore o non errore, ribadisce Calderoli l’abrogazione della norma ”è stata effettuata all’interno del competente Ministero della difesa”.
”Se saranno provate le accuse sono pronto a dimettermi”, scrive il ministro a Fini, indipendentemente dalla mozione di sfiducia presentata dall’Idv. Nel frattempo avverte:”Chiunque intenderà dichiarare che io abbia mentito in Parlamento verrà poi chiamato a rispondere in sede giudiziaria”. Tutti i parlamentari dell’Idv levano la loro voce a sostegno della mozione di sfiducia individuale annunciata da Di Pietro.