ROMA – “Nucleare sì-nucleare no? E’ una discussione puramente accademica. In Italia non riusciamo a fare neanche un innocuo foro nella montagna del Freijus, figuriamoci se riusciamo a fare centrali nucleari. In Italia l‘effetto nimby (not in my backyard,ndr) è fortissimo”. Così Roberto Castelli, viceministro ai Trasporti e Infrastrutture, intervenendo ad Agorà su Rai Tre.
“Credo fosse un gesto polemico nei confronti di alcune votazioni al momento dell’inno nazionale. Una questione nata sulla decisione del Consiglio regionale lombardo secondo cui, prima di ogni seduta, si dovesse suonare l’inno. La decisione era stata presa infatti col voto del Pd più quello del Pdl”. Era dunque “più una questione di polemica politica che altro”. Lo ha detto il viceministro dei Trasporti e Infrastrutture, Roberto Castelli (Ln), durante Agorà su Rai Tre, riferendosi al gesto dei consiglieri leghisti in Lombardia, che ieri, prima della seduta al momento dell’inno, si sono alzati per andare al bar.