ROMA – Votanti 281. Favorevoli 45, contrari 233, astenuti 3. Il Senato “non approva”, anzi affossa la proposta di legge anti “voltagabbana”, quella che avrebbe dovuto nelle intenzioni di chi l’ha proposta, mettere un argine al cambio di casacca dell’onorevole durante la legislatura. Norma che avrebbe portato un effetto collaterale non irrilevante: impedire, o almeno rendere più difficile, il cosiddetto “mercato dell’onorevole”.
L’idea era venuta al senatore del Pd Roberto Della Seta e la formula proposta era tutto sommato assai soft: un ritocco all’articolo 67 della Costituzione, quello sul vincolo di mandato, per impedire all’onorevole “pentito” di cambiare radicalmente partito o peggio di formarne uno suo. Il tutto senza neppure dover rinunciare al posto. Semplicemente, se fosse passata la norma, l’onorevole che fuoriusciva da un partito si sarebbe dovuto accomodare nel gruppo misto rinunciando a passare in modo organico da opposizione a governo (e viceversa) o peggio ancora abdicando all’idea di formare già in Parlamento un partito tutto suo.
Il tema del mercato degli onorevoli e del cambio di casacca ha dominato tutta l’ultima legislatura. Prima c’è stato lo scisma di Fli con i deputati guidati da Gianfranco Fini e Italo Bocchino usciti dal Pdl per formare un loro partito. Poi, il 14 dicembre 2010, quando la maggioranza di Berlusconi era appesa a un filo toccò a Domenico Scilipoti, eletto nell’Idv, formare un suo gruppo insieme da altri “transfughi”: i cosiddetti Responsabili poi diventati “Popolo e Territorio”. Infine Francesco Rutelli, fuoriuscito dal Pd dopo la nomina di Pier Luigi Bersani, che ha dato vita all’Alleanza per l’Italia.