ROMA – Riciclaggio di denaro intorno ai risarcimenti di vittime di sangue infetto, turbative d’asta oltre ai giĆ noti festini romani: nuove rivelazioni sul caso del consigliere del Pdl di Roma Capitale Francesco Maria Orsi, indagato per corruzione nella inchiesta della Procura di Roma, sono contenute nei verbali dell’interrogatorio di Vincenzo La Musta, amico e uomo di fiducia dell’amministratore, di cui danno notizia oggi due quotidiani nazionali. Lo riporta ‘La Repubblica’.
Sulla vicenda del sangue infetto, La Musta racconta: ”Orsi mi presento’ Fausto Beccari e un ex carabiniere, un tal Magnetta”. Beccari viene definito come ”personaggio di grande spessore nel mondo della intermediazione finanziaria”.
”In un incontro con Orsi – continua – mi disse che c’era un avvocato di Benevento che aveva una importante causa per il risarcimento di sangue infetto. Mi parlò di somme intorno ai 20 milioni di euro. Aggiunse che l’avvocato aveva stipulato una quota lite con i clienti. Mi aggiunse che mi sarebbero arrivati degli assegni, quelli incassati dagli ammalati a titolo di risarcimento, che sarebbe stato necessario versare sui conti correnti. Le somme dedotte del 40% sarebbero poi tornate ai risarciti. E di quel 40, il 10 l’avrei potuto dividere con Orsi, Giovan Battista De Zio e Marco de Leo”.
I luoghi della consegna dei soldi sarebbero, secondo La Musta, il Salaria Sport Village di Diego Anemone e lo studio privato di Orsi. La Musta spiega il meccanismo delle aste truccate: ”Dopo la pubblicazione dei bandi chi era interessato all’acquisto di immobili li prenotava presso le cooperative Arca che partecipavano all’asta. Orsi partecipava prenotando piu’ appartamenti con Arca. E a quel punto intervenivo io. Orsi infatti mi propose di partecipare con una delle mie societa’ ai bandi pubblicati da Scip, per quegli stessi immobili che lui aveva prenotato con Arca. I soldi per le offerte me li dava lui con assegni circolari.
E il ‘nostro’ successo era assicurato. PerchĆ© al momento delle offerte Orsi era in grado di dirmi per tempo quanto aveva offerto Arca. Una volta aggiudicata l’asta Orsi mi metteva a disposizione la provvista necessaria al pagamento attraverso sue societĆ , tra cui la ‘Loyd Team”’. La Musta infine parla dei festini che si tenevano ”in Via Emilia, al 47 o al 49, in un appartamento che allora aveva in affitto”. ”Seratine – spiega – caratterizzate dalla presenza di prostitute e dal consumo di droga”.
