Vincenzo Carbone, l’ex presidente della Corte di Cassazione, รจ stato sentito mercoledi mattina per quattro ore dai pm per diverse questioni spinose relative alla P3, tutte respinte dal diretto interessato. “Non ho mai fatto alcun intervento a favore del gruppo riconducibile a Flavio Carboni. Ho votato Marra che era il migliore”. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli hanno voluto sapere i dettagli di tutte le questioni che lo riguardavano. A partire dalla sua richiesta sul “dopo pensione” che figura in un’intercettazione tra lui e Pasquale Lombardi.
Un dettaglio di cui perรฒ gli inquirenti hanno chiesto conto perchรฉ la proposta, poi naufragata, di innalzare da 75 a 78 anni l’etร pensionabile delle toghe, avrebbe permesso a Carbone di rimanere ancora in carica. Nel loro mirino, perรฒ, soprattutto le pressioni per far eleggere Alfonso Marra alla presidenza della Corte d’Appello di Milano, quelle per far accettare in tempi utili il ricorso alla Suprema Corte dell’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino contro le misure di custodia cautelare emesse nei suoi confronti dalla Procura di Napoli e, ancora, quelle per far rimettere alle Sezioni Unite il contenzioso con il fisco della Mondadori (un processo da 400 miliardi delle vecchie lire).
Tutte accuse che Carbone ha respinto. Ai pm ha detto di aver informato Lombardi del ricorso di Cosentino solo quando la data era ormai pubblica. Ha spiegato che il rinvio del ricorso Mondadori alle Sezioni Unite รจ un iter previsto dalla procedura, di non aver alcun interesse a rimanere ancora in carica e di aver votato Marra perchรฉ piรน idoneo secondo la sua valutazione.
Difesa che Carbone ha affidato a una nota che porta la firma dei suoi avvocati, Antonio Fiorella e Paola Balducci: “Il presidente Carbone non ha mai conosciuto nรฉ tantomeno avuto contatti con la cosiddetta “P3″, nรฉ รจ mai intervenuto nell’esercizio delle sue funzioni per favorire chicchessia. Il suo comportamento รจ stato sempre improntato alla massima trasparenza e rispetto delle istituzioni, con risultati encomiabili nella gestione del servizio-giustizia”.
Ora tocca ai pm valutare le sue parole. Intanto continuano gli interrogatori delle toghe “macchiate”.
Anche il governatore della Campania Stefano Caldoro รจ stato sentito nel pomeriggio di mercoledรฌ come testimone dai pm romani che indagano sulla cosiddetta P3. Lโesponente politico, al centro di una attivitร di dossieraggio finalizzata a screditarne lโimmagine in vista delle recenti elezioni regionali, รจ stato sentito per due ore dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli.
Lโinterrogatorio รจ stato incentrato in su iย suoi rapporti con Ernesto Sica, ex assessore allโavvocatura della Regione Campania, ed Arcangelo Martino, imprenditore, coinvolti nella presunta attivitร di dossieraggio. Massimo riserbo sullโesito dellโatto istruttorio, Caldoro, secondo quanto siย รจ appreso, siย รจ definito una vittima.