Resta in carcere Arcangelo Martino, l’ex assessore al Comune di Napoli arrestato l’8 luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta sulla “cricca P3” che avrebbe tentato di condizionare pezzi dello Stato.
Il presidente del tribunale del Riesame, Guglielmo Muntoni, ha rigettato l’istanza di scarcerazione che era stata presentata dai legali di Martino, Simone Ciotti e Giuseppe De Angelis.
Per Martino i reati ipotizzati dai pm di Roma è di associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi sulle società segrete. All’ex assessore, in particolare, viene contestato il tentativo di ostacolare la candidatura dell’ attuale governatore della Campania, Stefano Caldoro.
Un presunto complotto messo in atto, secondo l’accusa, con un’attività di falsi dossier che avrebbero dovuto mettere in difficoltà Caldoro e far saltare la sua candidatura a favore dell’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. L’uomo è attualmente detenuto a Napoli, nel carcere di Poggioreale.