ROMA – L’inchiesta sulla P4, quella che ha visto finire in carcere l’imprenditore Luigi Bisignani, vira verso la stampa e le connessioni tra giornali e politica. Nel mirino degli investigatori, scrive Marco Lillo sul Fatto Quotidiano, sarebbe finita l’agenzia di stampa “Il Velino” che, secondo le accuse, grazie proprio all’intercessione di Bisignani avrebbe ottenuto dalla presidenza del Consiglio e dal ministero degli Esteri, più fondi.
Scrive il Fatto: “Il Velino non è un’agenzia di stampa qualsiasi. Nel progetto di Luigi Bisignani – secondo gli investigatori – il Velino doveva diventare la grancassa degli amici del lobbista nel governo, in testa Franco Frattini. Per rinforzare l’agenzia amica, l’ex giornalista iscritto alla P2 aveva sponsorizzato – secondo gli investigatori – la pretesa di ulteriori stanziamenti pubblici per il Velino andando a pranzo con il ministro Frattini, premendo sulla sua amica Elisa Grande. Simoni il 5 giugno 2010 parla al telefono con Giorgio Stracquadanio, che promette il suo impegno. Anche Bisignani si dà da fare”.
Il quotidiano, quindi, parla di “numerosi incontri” avvenuti proprio per seguire la questione. Secondo Il Fatto è l’editore del Velino, Luca Simoni, a progettare una linea da seguire: “Simoni il 9 giugno spiega a un suo collaboratore la strategia: “Intervistare, prima a livello nazionale e poi regionale, Franco Frattini (sulla politica interna), Mario Valducci””.
La procura indaga e intercetta, almeno fino al 22 febbraio, quando viene convocata Elisa Grande, dirigente dell’editoria per Palazzo Chigi. Riporta ancora Lillo: “Dopo avere ricostruito la storia del primo aumento da 400 mila euro ottenuto nel dicembre 2009 dal Velino, a sorpresa arriva la domanda velenosa del pm: “Lei ha mai ricevuto regali dal dottor Luca Simoni, editore del Velino?”. In realtà Woodcock conosce già la risposta. Sul suo tavolo c’è l’informativa della Guardia di Finanza di Napoli: “in data 21 dicembre 2009”, scrivono le Fiamme gialle, “Luca Simoni chiede alla segretaria di Bisignani ‘un suggerimento su cosa fare’, in quanto afferma di aver avuto notizie ‘veramente molto negative’ verosimilmente – annotano le Fiamme Gialle – relative all’incontro fissato il giorno successivo con Elisa Grande, capo del Dipartimento Informazione Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, per ‘firmare una serie di cose’”. Simoni punta su Bisignani per ribaltare la situazione”.
“Il giorno seguente, 22 dicembre 2009, – prosegue il Fatto Quotidiano – sarà la stessa Grande a contattare Rita Monteverde, segretaria di Bisignani, comunicandole che si trova in compagnia del Simoni e che ha bisogno di parlare urgentemente col Bisignani. L’esito positivo dell’incontro e dell’intermediazione di Bisignani”, conclude la Finanza, “è stato rilevato in data 23 dicembre del 2009, allorquando la Grande comunica al Bisignani che “sono tutti contenti … ho parlato con Luca (Simoni, ndr) … era felice””.
Quanto al regalo in questione, Simoni ha spiegato al Fatto che era una collana di bigiotteria di Chanel da circa 450 euro. Elisa Grande, ai magistrati, precisa: “Luca Simoni, è il direttore responsabile del Velino, che non fa mistero di essere legato a Gigi Bisignani; Bisignani in un paio di occasioni mi ha chiesto cosa succedesse in relazione alla convenzione con la Presidenza del Consiglio, del Velino”. Poi Grande aggiunge: “A dicembre – quando c’ero io – il Velino ha avuto un ulteriore aumento dell’ammontare in ragione dell’aumento di postazioni di notiziari a disposizione dei Carabinieri; il Simoni al riguardo è stato davvero pressante. Vi dico che la collana di perle che indosso oggi me l’ha regalata Simoni. L’ho accettata perché ritengo che fosse di modico valore analogamente ad altri regali che ho ricevuto da altre agenzie di stampa, tutti in occasione delle festività natalizie”.