La Padania difende le province: “Un ente locale utile e di grande tradizione storica”

Marco Reguzzoni

L’abolizione delle province non figura nella manovra economica da 24 miliardi presentata dal governo perchè la Lega non vuole. Per chi avesse ancora qualche dubbio è sufficiente una rapida occhiata alla prima pagina della “Padania” di venerdì 28 maggio per capirlo definitivamente.

“Le province sono utili, vietato abolirle tutte” titola il quotidiano leghista in apertura. Una presa di posizione, quella del Carroccio, che fuga ogni perplessità sul giallo delle province prima inserite e poi scomparse nell’elenco dei tagli di Tremonti. Ad esporsi in prima persona, attraverso un comunicato, è stato il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni: “La Lega Nord ritiene impraticabile l’abolizione di tutte le province poiché le stesse rappresentano un ente locale di grande tradizione storica che eroga servizi importanti”.

A voler leggere La Padania con attenzione, però, la parola chiave del titolo sembra proprio “tutte”: le province si possono abolire ma non tutte. Ovvero: guai a toccare quelle amministrate dalla Lega, quelle sono “enti locali di grande tradizione”. La altre, invece, (Isernia o Fermo solo per fare due esempi tra quelle in odor di taglio), si sarebbero potute eliminare tranquillamente, bastava trovare un escamotage per salvare quelle verdi. Ma una soluzione di taglio selettivo, probabilmente, è sembrato troppo persino per Berlusconi e Tremonti e alla fine non se n’è fatto nulla.

Del resto, mentre Berlusconi e Tremonti illustravano la manovra in conferenza stampa, Umberto Bossi spiegava a modo suo la posizione del Carroccio sulle province: “Se toccano Bergamo è guerra civile”. Alla Lega, insomma, il taglio degli enti locali non andava proprio giù e Berlusconi ha dovuto prenderne atto suscitando più di qualche mal di pancia anche tra i suoi stessi sostenitori. Scorrendo le prime pagine del quotidiano Libero di venerdì 28 maggio, per esempio,alla mancata “potatura” degli enti inutili è dedicata un’intera pagina polemica. Nel governo, però, nonostante Berlusconi abbi più volte sottolineato la posizione dominante del Pdl, sembra proprio che non si muova foglia che Lega non voglia.

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Emiliano Condò