Palamara: "Non possiamo permetterci 3 gradi di giudizio"

ROMA, 28 NOV – Bisogna ripensare i tre gradi di giudizio, ''un fardello troppo pesante per la macchina giudiziaria''. A sostenerlo è il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, che spiega: ''non vanno necessariamente cancellati, ma vanno messi dei paletti''. Un'apertura che arriva alla presentazione in Cassazione del libro del vice presidente del Csm Michele Vietti, ''la Fatica dei giusti'' .

A mettere il problema sul tavolo e' il primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo. ''Occorre limitare il ricorso in Cassazione'' dice, segnalando che in 10 anni, proprio nel settore civile, quello per il quale siamo stati messi in mora dall'Europa, le impugnazioni alla Suprema Corte sono raddoppiate (da 525 i ricorsi sopravvenuti per ogni magistrato sono passati a 915). E va inoltre ''snellito il giudizio di appello''.E sulla necessità di intervenire sul sistema delle impugnazioni concorda anche il procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito, che definisce ''intollerabile'' il numero dei processi che si conclude con la prescrizione.

Se la prende con il legislatore ''schizofrenico'' il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa: ''ha senso lamentarsi del gran numero di avvocati, ad essi imputare il gran numero di cause e poi lasciar languire la riforma forense che mira a rafforzare la qualificazione degli avvocati e a disciplinarne l'accesso puntando sul merito?''.

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Daniela Lauria