PALERMO – Dopo le sconfite di Milano e Genova, l’ultima chance del Pd è a Palermo e porta il volto di Rita Borsellino. Le primarie finora hanno rivelato uno scenario di frammentazione nell’area democratica, che non può proprio far stare tranquilli i vertici del Pd. Ma le cose non promettono benissimo. Se a Genova il partito era diviso in due fazioni, a Palermo le correnti sono addirittura tre.
E se il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha detto: “A Genova abbiamo perduto per colpa del doppio candidato”, nelle primarie che si svolgeranno il 4 marzo per il candidato sindaco della capitale siciliana i candidati del Pd saranno addirittura tre. Segno delle divisioni sulle alleanze, sull’isola come a livello nazionale: guardare a sinistra o andare con il terzo polo?
Bersani candidando Rita Borsellino, europarlamentare del Pd gradita ai vendoliani, pone il partito in asse con Sel. E, commenta il quotidiano la Repubblica, “pazienza se Rita, non ha la tessera del partito in tasca, considera la sua candidatura civica e recentemente si è lasciata sfuggire “Fra Bersani e Vendola salverei quest’ultimo”.
L’intervento del segretario nazionale è arrivato in capo a una giornata in cui non sono mancati nuovi episodi di rottura. Come, ad esempio, le dimissioni di Antonio Rubino, dirigente vicino al capogruppo dell’Ars Antonello Cracolici, dal ruolo di presidente del comitato organizzatore delle primarie.
All’ala del Pd vicina a Raffaele Lombardo, la scelta della Borsellino non è piaciuta e ha subito fatto confluire i suoi voti su Frabrizio Ferrandelli, 31 anni, ex capogruppo Idv in consiglio comunale, poi messo al bando dai dipietristi.
Terzo concorrente è il rottamatore renziano Davide Faraone: il sindaco di Firenze arriva in suo soccorso sabato a Palermo. La campagna elettorale di Faraone porta però anche la firma di Giorgio Gori, ex direttore di Canzale 3, che dopo aver lasciato la casa di produzione televisiva ha debuttato accanto a Renzi alla Leopolda.
A completare l’affollata schiera di aspiranti candidati c’è poi Antonella Monastra, medico ginecologo, frutto di uno strappo nel gruppo della Borsellino.