Chi tapperà il buco di 200 milioni di euro che si è creato nei conti del comune di Palermo? Se lo chiede Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera. Quello guidato da sette anni dal sindaco Pdl Diego Cammarata è un elefante burocratico che spende 866 milioni di euro l’anno. Ed anche un efficacissimo antidoto alla disoccupazione: un palermitano su 30 è un dipendente comunale. Totale, 21.895 buste paga che costano 623 milioni di euro l’anno: tre quarti dell’intera spesa corrente.
E il governo Berlusconi (nonostante il malumore dei leghisti, dopo le decine di milioni date a Catania e le centinaia a Roma) ha confezionato tra le righe del decreto milleproroghe un regalo da 80 milioni di euro per l’Amia, l’azienda della nettezza urbana di Palermo che detiene un record mondiale: uno spazzino ogni due chilometri di strada. Un primato che non si traduce in una altrettanto sensazionale efficienza.