ROMA – Paola De Pin, ex Cinque Stelle passata al gruppo Misto questa estate quando impazzava il repulisti delle espulsioni, è stata ricoperta di insulti dai suoi stessi ex colleghi mercoledì quando, in Aula, con la voce tremante ha annunciato di votare la fiducia al governo Letta “per il bene del Paese”.
Intervistata da Claudio Manricola, per il quotidiano il Messaggero, De Pin ha ancora quelle scene negli occhi:
Sono Grillo e Casaleggio che istigano questa violenza verbale. Come se la violenza delle parole fosse diversa da quella fisica. Sono loro i mandanti. La verità è che dopo il partito-azienda di Berlusconi c’è il Movimento-azienda della Casaleggio & associati e nessuno lo dice”.
“Per educazione non le ripeto le parolacce che da sei mesi mi sento rivolgere tutti i giorni. E non solo sui social network, anche nel Palazzo. Il fatto è che noi italiani non siamo più un popolo civile e anche il Senato riflette l’immagine del nostro inbarbarimento. Ma lo sapevo che sarebbe finita così, che appena avrei iniziato a parlare ci sarebbe stata la reazione e loro mi avrebbero massacrato. Alle mie colleghe lo avevo detto: ragazze, vado in guerra, fatemi gli auguri”.
Nel suo discorso, commosso e molto applaudito dai banchi del Pd, De Pin se l’è presa con gli ex colleghi pentastellati che dicono “no a qualunque accordo: più che salire sui tetti e insultare non hanno saputo fare”. I senatori Cinque Stelle sono subito insorti, le hanno urlato “venduta”, Gianluca Castaldi le si è avvicinato e l’ha insultata. Ma qui le versioni divergono: alcuni assicurano di averlo sentito mentre la minacciava di morte, lui sostiene di averle solo richiesto coerenza. Fatto sta che lei scoppia in lacrime. Sui social network gli altri Cinque Stelle commentano e i toni, come al solito, non sono teneri. In Aula, invece, Enrico Letta la rincuora: “Stanotte non ho dormito, come penso molti di voi, perché avevo la percezione che sarebbe stata una giornata dai risvolti storici. So che il travaglio che ha accompagnato le scelte di molti parlamentari è stato ed è pesante, di quelli che vanno rispettati” le dice il premier ringraziandola. Poi la stoccata che sembra diretta tanto al metodo Cinque Stelle quanto al più noto metodo ‘Boffo’: “Non ne posso più delle minacce nei confronti di chi ha cambiato idea”.
“Questi mesi – racconta De Pin al Messaggero – sono stati per me e per gli altri 3 colleghi usciti dai Cinque stelle un inferno. Aggressioni? Succede tutti i giorni. Telefonate, mobbing, insulti, persino minacce di morte. Contro di noi è stato applicato il metodo-Boffo. Adesso non mi fa quasi più effetto, tanta sofferenza mi ha fortificato, ho gli anticorpi. E sono contenta perché finalmente avete capito cos’è il Movimento”.
“Il Movimento quando è nato era un’altra cosa. Ora il dissenso non è ammesso. Neanche nei meet-up è possibile esprimere una critica. E voi giornalisti lo sapete: se li criticate finite alla gogna.Il meccanismo è lo stesso”.
Castaldi poi si è scusato: “Mi ha telefonato quasi subito per dirmi che non mi ha urlato contro “devi morire”. E ha apprezzato l’intervento di Letta in sua difesa così come la solidarietà di tante colleghe.