Il Papa ringrazia e ”apprezza il governo italiano” per quanto ha fatto a contro il ”tentativo di eliminare il crocifisso dai luoghi pubblici”: ”si è mosso in conformità a una corretta visione della laicità e alla luce della sua storia, cultura e tradizione…”. Benedetto XVI lo ha detto al nuovo ambasciatore d’Italia Francesco Maria Greco, ricevuto per le lettere credenziali.
”Non si può pensare – ha detto il Papa al nuovo ambasciatore d’Italia – di conseguire l’autentico progresso sociale, percorrendo la via dell’emarginazione o perfino del rifiuto esplicito del fattore religioso, come ai nostri tempi si tende a fare con varie modalità . Una di queste è, ad esempio, il tentativo di eliminare dai luoghi pubblici l’esposizione dei simboli religiosi, primo fra tutti il Crocifisso, che è certamente l’emblema per eccellenza della fede cristiana, ma che, allo stesso tempo, parla a tutti gli uomini di buona volontà e, come tale, non è fattore che discrimina”.
“Desidero esprimere – ha detto – il mio apprezzamento al Governo italiano che a questo riguardo si è mosso in conformità a una corretta visione della laicità e alla luce della sua storia, cultura e tradizione, trovando in ciò il positivo sostegno anche di altre Nazioni europee”.
Benedetto XVI ha poi ricordato che ”le cronache recenti testimoniano come ai nostri giorni vengano compiute anche delle aperte violazioni della libertà religiosa”. ”Di fronte a questa dolorosa realtà , – ha rilevato papa Ratzinger – la società italiana e le sue Autorità hanno dimostrato una particolare sensibilità per la sorte di quelle minoranze cristiane, che, a motivo della loro fede, subiscono violenze, vengono discriminate o sono costrette ad una forzata emigrazione dalla loro patria. Auspico che possa crescere ovunque la consapevolezza di questa problematica e, conseguentemente, vengano intensificati gli sforzi per vedere realizzato, ovunque e per tutti, il pieno rispetto della libertà religiosa. Sono certo che all’impegno in tal senso da parte della Santa Sede non mancherà l’appoggio dell’Italia in ambito internazionale”.