Berlusconi furioso dopo il voto su Papa, un pugno sul tavolo: “Vergogna”

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Un pugno sul tavolo e via di corsa fuori dall’Aula dove si è appena votato il sì all’arresto di Alfonso Papa. Berlusconi non si è particolarmente speso nei giorni scorsi a favore di Papa, ma si capisce che questo voto ha un significato politico ed è un messaggio forte contro la maggioranza. Un segnale che non sfugge al premier che con i suoi, in una saletta fuori dall’emiciclo, ha sfogato tutta la sua rabbia. Il sì della Lega confermato alla Camera proprio pochi minuti prima del voto.

”Sono pazzi è tutta una follia, pur di colpire me e buttare giù il governo rinnegano principi che dovrebbero difendere nel totale disinteresse per le persone”. Silvio Berlusconi, dopo il voto su Papa, ha fatto esplodere tutto la sua rabbia e la sua delusione commentando il voto con diversi ministri e dirigenti del Pdl. Il capo del governo si è scagliato soprattutto contro Pier Ferdinando Casini (è una vergogna, una cosa inaccettabile quello che ha fatto, ha detto) ma anche contro i Radicali e in particolare l’ex radicale Benedetto Della Vedova ora in Fli che a suo dire sono sempre stati garantisti e ora hanno cambiato idea.

Chi era presente all’incontro descrive un Berlusconi amareggiato, sconsolato, ma anche furibondo: vogliono il male delle persone, non gli interessa nulla di cosa senta un individuo e pensano solo ai loro giochi politici e all’obiettivo di buttare giù il governo e me, ha detto il premier secondo quanto riferito. A chi gli faceva notare come il risultato del voto fosse un ”regolamento interno alla Lega” ed in particolare ”l’ultima puntata del regolamento di conti fra Maroni e Reguzzoni”, il Cavaliere avrebbe annuito. In ogni caso, ha aggiunto Berlusconi, ciò ci conferma che dobbiamo continuare a lottare ed anzi che dobbiamo farlo con maggior vigore. A quel punto qualcuno gli ha chiesto come il Pdl si doveva comportare nei confronti di Alberto Tedesco sul quale il Senato non si era ancora pronunciato: noi siamo persone perbene e come tali ci comportiamo tenendo fede ai principi in cui crediamo e quindi votiamo sulla base del principio del garantismo.

La crepa con la Lega potrebbe non sanarsi facilmente, venerdì la possibile resa dei conti. Berlusconi avrebbe infatti detto che, nel Cdm, parlerà con Bossi dell’accaduto.

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Elisa D'Alto