Mai presentata Patrizia D’Addario a Silvio Berlusconi come escort. E inoltre la presentazione della donna al premier «non implicava alcun precostituito accordo in ordine a prestazioni sessuali già commissionate».
Lo dice Giampaolo Tarantini attraverso i suoi legali riferendosi a quanto sostenuto dalla donna nel corso di “Annozero”. In un lungo comunicato gli avvocati Nicola Quaranta e Nico d’Ascola sottolineano che l’intento di Tarantini è quindi «ristabilire la veritàdei fatti», a fronte di quanto invece riferito per la prima volta e in diretta televisiva dalla barese.
E quanto alla candidatura della donna alle elezioni europee, i legali aggiungono poi che il proprio assistito «ribadisce la falsità di quanto riferito dalla signora D’Addario, nel senso di averle chiesto un curriculum» in funzione appunto della candidatura a Strasburgo. Altro punto che l’imprenditore barese tiene a ribadire è che non corrisponde a verità che egli avrebbe accompagnato Berlusconi a Milano «in occasione di taluni dissapori con la signora Veronica Lario», come pure «non è vero che le ragazze accompagnate»presso la residenza privata del premier «fossero state presentate anch’esse come escort».
Infine, Tarantini sostiene: «Non è vero che le cene a Palazzo Grazioli fossero popolate da un numero elevato, se non addirittura indeterminato, di ragazze», accompagnate da egli stesso.«Al contrario – scrivono i legali – quest’ultimo ha, di volta in volta, condotto – e solo al fine da lui perseguito di “far bella figura” con il presidente Berlusconi – al massimo due o tre ragazze. Peraltro, in occasione delle suddette cene non si è mai verificato nulla di inconsueto».
