“Che tariffa hai?”, “Il tuo pizzo al partito?”: così parlano i deputati

ROMA – “Qual è la tua tariffa?”, “Voi quanto pagate di pizzo al partito?”: così parlano i parlamentari a un loro collega “talpa” che ha filmato tutto a loro insaputa. Le immagini andranno in onda nella trasmissione di La7 “Gli Intoccabili”, condotta da Luigi Nuzzi. Ma alcune anticipazioni sono state fornite da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

Le tariffe

Uno dei must sembra essere la vendita del proprio voto in Aula: “Ormai è tutto…Tutto una tariffa”, dice un onorevole. “Ma la tariffa tua quant’è?”. “A vostro buon cuore…”. “No, no, la tariffa la devi fare tu”.

Pizzo ai partiti

Secondo alcuni deputati, scrive Stella, pratica diffusa sarebbe quella di pagare una sorta di “tassa” ai partiti, ma c’è qualcuno che la chiama senza giri di parole “pizzo”. Un deputato del Pd “si impegna a versare la somma di euro 50mila quale contributo alle spese che il partito sostiene per la campagna elettorale”.

Si lamenta anche un deputato leghista: “Però non è giusto che tutti i partiti prendono i soldi dai parlamentari. Non va bene così. Non è una cosa corretta. La Lega è diventata un partito d’affari. Fanno quello che fanno tutti. E ti fanno firmare un contratto eh? Ti fanno firmare l’impegnativa. Hanno voluto un assegno post datato di 25mila euro…”. E poi aggiunge: “Ma piuttosto, voi quanto gli date, di pizzo, ogni mese?”.

Incubo vitalizio

Un incubo ricorrente nelle parole dei parlamentari è quello dei vitalizi: “Adesso devi fare quattro anni, sei mesi e un giorno. Perciò fatti nu poco li cazzi tua e non rompere più i coglioni…”. E ancora: “Meno di un anno e ti entra il vitalizio. Tu che cazzo te ne fotte, dico io? Tanto questi sono tutti malviventi. A te non ti pensa nessuno. Te lo dico io, caro amico. Che questi, se ti possono inculare, ti inculano senza nemmeno vaselina”.

Razzi e le offerte di Verdini

Il 14 dicembre 2010 Antonio Razzi dell’Idv votò la fiducia al governo Berlusconi. In cambio, sostiene Stella, ottenne l’istituzione del consolato onorario di Lucerna, finito poi a un suo amico.

Luigi Muro di Fli invece avrebbe detto: «L’onorevole Verdini mi ha detto: “Dimmi cinque cose che possono interessarti, cinque desideri e poi ragioniamo”».

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Alberto Francavilla