Era il 1996, fu fatta la prima sanatoria per permettere ai partiti di affiggere i manifesti elettorali abusivamente: è bastato un semplice condono. Ma quella del ’96 è stata subito imitata nelle successive competizioni elettorali. Così avanti nel 2001, poi nel 2005, nel 2008 la quarta sanatoria, arriviamo al 2010 ed ecco la quinta. Ora siamo al 2011: il decreto milleproroghe, sul quale il governo ha posto la fiducia, accoglie la sanatoria numero 6.
Ci hanno pensato i parlamentari Mario Gasbarri del Pd e Francesco Casoli del Pdl: mille euro per ogni lista ed è tutto a posto. A opporsi ogni volta, in 15 anni, i Radicali. Quest’anno ha alzato la voce il segretario Mario Staderini: ha anche calcolato che tutte le sanatorie hanno fatto risparmiare ai partiti tra gli 80 e i 100 milioni l’anno. Dal 1996 sono 1,2 miliardi in tutto. Considerando le elezioni comunali siamo a 1,7 miliardi di risparmio.