Il leader dei democratici punta a ”costruire da subito una risposta positiva per mettere in sicurezza la democrazia e dare una speranza di futuro ai giovani”. La piattaforma, sottolinea, sarà discussa ”con tutte le forze di opposizione, con le forze sociali e con il Paese”. Il terzo polo ”è stato battezzato con una certa urgenza per respingere le sirene berlusconiane. Li capisco, il timore è fondato”, afferma. Tuttavia, ”se puntano a un ruolo di condizionamento del centrodestra, presto dovranno convincersi che è un’illusione. Berlusconi non tratta, compra”.
Per questo ”facciamo maturare nel terzo polo una riflessione, sapendo che l’idea e il confronto che proponiamo vivrebbero in ogni caso”. Per allearsi con il terzo polo, il segretario del Pd si dice pronto a sacrificare lo strumento delle primarie. Sulla premiership, ”io non ho fatto passi avanti e non faccio passi indietro. Metto davanti a tutto il progetto”. Quanto all’offerta della candidatura a Casini, ”sono fantasie”. Bersani smentisce l’intenzione di abbandonare Di Pietro e Vendola, ”ma chi vuol discutere con noi deve accettare di confrontarsi con l’esigenza che poniamo, quella di una riforma democratica e di una riscossa italiana che richiedono a tutti una straordinaria apertura politica”.