Il Pd da Cortona ci riprova con Casini: “Vieni con noi”

Pierluigi Bersani

CORTONA (AREZZO) – La linea del Pd non cambia: un’alleanza costituzionale tra tutte le opposizioni per la ricostruzione del Paese. Destinatari anche i centristi di Pier Ferdinando Casini che rinunciando a rispondere, fanno capire che la barra centrista, posizionata sul Terzo Polo, non effettua virate. E’ Pier Luigi Bersani a riaffermare la linea davanti alla platea di AreaDem riunita a Cortona. ”Se usciamo dal politicismo, conta se quel che dici al Paese ha senso”, dice il segretario del Pd. ”E’ un ammucchiata? Andate a vedere le rilevazioni, la gente ci sta”, ha spiegato Bersani.

Dunque, ”non si tratta di fare formulette di alleanze politiche” bensi’ ”ci rivolgiamo a tutte le forze di opposizione e chi si tira indietro deve spiegare perche”’. Per questo ”questa e’ e rimarra’ la nostra proposta perche’ e’ una proposta di fase, non e’ che possiamo tutti i giorni ripensarci”. ”Come ha detto Franceschini, il tramonto berlusconiano ci portera’ a una situazione di conclamata esigenza di ricostruzione”, spiega Bersani, ”di questo bisogna che siamo convinti”. Certo, il Pd dovra’ essere alla guida. ”Tocca a noi proporre il progetto per il Paese, questa e’ la famosa vocazione maggioritaria”, e ancora ”la sintesi la facciamo per l’Italia, una sintesi positiva, dinamica”.

Ancora piu’ esplicito con i centristi Dario Franceschini:”so bene che Casini e l’Udc ritengono che le alleanze si facciano di volta in volta con soggetti diversi, e non vogliamo fargli cambiare idea. Accettiamo la loro ragione sociale ma gli diciamo di allearsi prima con noi del centrosinistra, poi si vedra”’. ”Non e’ che la scelta di un’alleanza costituzionale puo’ essere legata ai sondaggi”, spiega e questo ”lo diremo anche alla direzione di lunedi’. La nostra e’ una proposta che va di la’ della contingenza”. Una proposta, ha tenuto a sottolineare, rivolta non solo al Terzo polo. ”Non si e’ mai posto il tema di scegliere tra Vendola e Casini, ci rivolgiamo a tutto l’arco delle opposizioni”.

Era stato proprio il leader dell’Udc infatti a chiedere al Pd di rinunciare all’alleanza con la sinistra, presupposto, questo, per l’apertura di un dialogo. A stretto giro la risposta di Casini, che pero’ si limita a ribadire le sue radici nel partito popolare. ”Sono convinto che l’epoca di Berlusconi sia finita” , dice, ma ”il giorno in cui Berlusconi politicamente avra’ gettato la spugna, rischieremo di guardarci negli occhi spaventati”. In questo, ”ciascuno deve fare la sua parte”, spiega, ”non e’ accettabile che i moderati debbano ritenere delegato al berlusconismo in eterno la propria rappresentanza”. Ora, ”il compito di noi moderati, di chi ha un tragitto come il mio, che ha espressione radicata nel Ppe e che e’ diversa dal percorso del Pd, da due posizioni diverse far emergere posizione comune”, ha sollecitato. ”Questo paese non potra’ piu’ essere guidato con i meccanismi del passato”, ”se anche ci sara’ il 60 per cento del Pd e dei suoi alleati, non sara’ gestibile senza uno sforzo di ricostruzione che e’ lo stesso fatto negli anni Cinquanta facendo prevalere la consapevolezza dell’unita”’. Questo e’ anche ”il compito di persone come me e come Fini”, ha aggiunto. E questo non e’ un ”compito figlio di furberie,” sottolinea alludendo al suo soprannome ‘Pierfurby’, ”ma di analisi diverse. .

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Lorenzo Briotti