ROMA – Congresso entro l’anno e primarie aperte a tutti i cittadini: queste le condizioni dei renziani al tavolo delle regole del Pd che sono state accolte dal segretario Guglielmo Epifani. Lo scrive Goffredo De Marchis sul quotidiano la Repubblica che rivela i retroscena sulle ultime decisioni in casa Pd:
Esiste un accordo di massima sulle regole e c’è anche una data indicativa per le primarie: il 15 dicembre. Perciò Guglielmo Epifani questa settimana ha convocato due riunioni della commissione congressuale: una oggi e l’altra, l’ultima, giovedì. Anticipando di una settimana la fine dei lavori. Le primarie saranno aperte a tutti i cittadini e non limitate solo agli iscritti.
Accontentato dunque il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che spera così di poter richiamare i delusi alle urne ma che dovrà digerire la separazione dei ruoli tra segretario e candidato premier
Più precisamente, il segretario non è automaticamente il concorrente per Palazzo Chigi, ma può essere uno degli sfidanti. È una regola indigesta per il sindaco di Firenze, ma sicuramente quella su cui sono minori i margini di protesta: fu modificata proprio per far correre Renzi la volta scorsa, difficile disconoscere questo dettaglio.
Intanto Renzi si scalda ma fa l’attendista. E ciò nonostante in molti, anche tra i suoi, gli chiedano di sciogliere la riserva. Il sindaco chiarisce che deciderà a settembre se correre per la segreteria Pd una volta viste le regole e se lo farà, dice rispondendo alle polemiche sul suo nome di questi giorni, ”non sarà un’autocandidatura” né ”un atto di ambizione di un ragazzino che cerca di rovesciare il mondo”. Una decisione che prenderà, dunque, non da solo ma ”con molti sindaci” con i quali intende tessere una rete a sostegno della sua corsa.