Anche il Partito Democratico rischia di avere il suo caso Galan. Lo stesso destino, infatti, potrebbe unire il presidente della Regione Veneto, “sacrificato” dal Pdl per accontentare la Lega a Mercedes Bresso, presidente del Piemonte.
La Bresso, infatti, non piace all’Udc di Casini ed alla neonata corrente Rutelliana: e per ottenere un accordo elettorale il partito di Pierluigi Bersani potrebbe essere disposto a metterla da parte.
Scenario che non piace alla Governatrice che si è subito mossa in cerca di conferme. Che sono arrivate chiare da dal segretario piemontese dei Democratici Gianfranco Morgando: «Per quanto riguarda la candidatura alla presidenza della Regione il Pd si è già espresso unanimemente, confermando la proposta di Mercedes Bresso come candidata alla presidenza», e un po’ meno convinte da Filippo Penati, uomo molto vicino al neo segretario che si è limitato ad una generica «valutazione molto positiva dell’esperienza di governo» della presidentessa.
Ma, come ha annunciato Giancarlo Galan, anche la Bresso potrebbe scegliere di candidarsi comunque, con una lista civica, contro le indicazioni del partito. Per lei si è espresso, senza mezzi termini, Andrea Bairati, già impegnato nella costruzione di una lista civica che porti il nome della presidentessa uscente: « La lista Bresso che stiamo costruendo sarà al suo fianco in ogni caso. Se il Pd non dovesse appoggiarla si potrebbe pensare a un modello come la Catalogna, una lista dai forti connotati autonomisti e federalisti, attenta alla green economy, al mondo dei giovani e di chi oggi si è disamorato della politica e dei partiti. O al modello della lista Dellai a Trento». Riferimento caustico e non casuale dato che, proprio il rutelliano Dellai è stato tra i primi a chiedere la non riconferma della Bresso.
Se il Pd dovesse scaricare la Bresso il candidato più probabile diventerebbe il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, uomo che piace sia a Casini che a Rutelli. Il sindaco smentisce, ma le voci sulla sua candidatura sono sempre più insistenti.