Primarie Pd, il conto alla rovescia è cominciato con l’incubo dei gazebo. O partecipa un milione di persone o è un altro flop. Una terza via non c’è.
Le Regionali in Lazio e Lombardia si sono abbattute come una valanga sul Congresso Pd, mettendo a nudo i detriti di una sonora sconfitta. Perché una batosta ci può anche stare, mica è la prima volta. È però il distacco con cui si è presentata ad alimentare paure e ad inasprire le frizioni interne.
Le urne hanno fatto male: il 21,82% in Lombardia e il 20,25% nel Lazio costuiscono un inquietante biglietto da visita. Troppo poco. Troppo lo svantaggio con il lombardo Attilio Fontana (54,67%). Francamente inatteso il 53,88% di Fabrizio Rocca benché fosse noto il peso della Croce Rossa (presidente uscente). E più ancora la determinazione del suo “cerchio magico” composto da una storica portavoce (Carla Cace), da un fidato addetto stampa (Adriano Valentini) e da uno spin doctor navigato come Luigi Di Gregorio. Che già aveva pilotato con successo Gianni Alemanno (sindaco di Roma, 2008-2013) e Renata Polverini (presidente della Regione Lazio, 2010-2013, dopo Marrazzo e prima di Zingaretti). Ma tant’è.
Inutile nasconderlo. Se il 26 febbraio si registrerà nei gazebo la disaffezione vista alle urne regionali sorgerebbe un grave problema e uno tsunami di interpretazioni prevedibilmente rugginose , non più rosseggianti ma con ben altre tonalità. Stefano Vaccari, il responsabile organizzativo del partito lo ha detto:”Oltre il milione di partecipanti si farà fatica a dire che è stato un flop “.
Dunque l’asticella si ferma lì e la paura fa ancora novanta. Il dato dell’astensione ha lasciato un segno. Durerà un anno?
Cioè fino al prossimo serio banco di prova che ci sarà con le Europee? Si’, e vero, ad aprile si vota in Friuli-Venezia Giulia ma tra i democratici l’insuccesso appare già metabolizzato.
È scontato solo il match che è fra Stefano Bonaccini è Elly Schlein. Niente da fare per Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. Domanda di fondo: quanti si recheranno al gazebo per votare tra le 8 e le 20? Dicono i sondaggi che sotto il milione vince Elly Schlein, sopra vince Bonaccini.
Elly punta su delusi e arrabbiati per rovesciare i pronostici. Ma i fan di Bonaccini non hanno dubbi:” Stefano è già segretario “. D’altronde i risultati certificati dalla commissione per il Congresso (127.289 votanti) parlano chiaro. Bonaccini ha raccolto il 54,35%, Schlein il 33,70%. Cuperlo il 7,46% e Paola De Micheli 4,49%.