ROMA – Roberto Speranza si candida come anti Renzi per guidare il Partito Democratico. Impresa sulla carta e numeri alla mano disperata nonostante la fase politicamente complessa che sta vivendo l’ex premier e attuale segretario del Pd. Annuncia Speranza:
“Arriverà presto il congresso Pd e io ci sarò, mi batterò. Con coraggio e umiltà. Chi mi conosce sa che non sono una prima donna. Ma credo che oggi il Pd deve cambiare. Non deve essere un uomo solo al comando, ma deve ricostruire un collettivo e mettersi al servizio della ritessitura del centrosinistra. “Guardando al sistema di potere di Renzi qualcuno penserà Davide contro Golia? Accetto la sfida e sono ottimista perché non sono solo”.
Il primo attacco di Speranza, in pieno stile sinistra Pd, è a uno dei punti cruciali dell’azione politica di Renzi, il Jobs Act. “Sul jobs act possiamo intervenire” a partire dalla “inaccettabile precarietà” dei voucher: “cosa aspettiamo? Dobbiamo lasciare la difesa di questo nuovo mondo della precarietà estrema a Grillo o a Salvini? La lotta contro le diseguaglianze è e resta il primo vero distinguo tra destra e sinistra”, le parole di Speranza.
“I referendum della Cgil sono stati sottoscritti da oltre un milione di persone ciascuno: ci deve essere il rispetto per queste persone”, sottolinea. “Poletti ha sbagliato, è inaccettabile: lo ribadisco con forza. Un ministro del governo non può dire andiamo al voto così non si fa il referendum. È una scorciatoia sbagliata e irrispettosa”, conclude.