
Pd vero il Congresso, dopo Bonaccini, Schlein, De Micheli, spunta Cuperlo per scongiurare l’estinzione
Il Pd rischia l’estinzione. Ha perso 6 milioni di voti in 15 anni. Ha cambiato 9 segretari e subito 3 scissioni. Tanta roba. Parola di Gianni Cuperlo, 61 anni, triestino, deputato da quattro legislature.
Per questo, per scongiurare “il rischio di una deriva greca o francese del Pd” ha deciso di candidarsi alla segreteria del partito, pur sapendo che la corsa vede favoriti gli emiliani Stefano Bonaccini (55 anni) e Elly Schlein (37); outsider la piacentina Paola De Micheli (49). Ergo, probabilità di farcela pressoché zero. Ma Cuperlo è fatto così. Prendere o lasciare. Stima, dice, gli altri tre candidati, ma ugualmente ha scelto di scendere in campo “anche se la ragione me lo sconsiglia”.
UN DON CHISCIOTTE RECIDIVO
Ma tant’è. Non è la prima volta che Cuperlo si candida alla segreteria del Pd. Lo ha già fatto nel 2013 incasssando (peraltro elegantemente) una sonora sconfitta. Vinse Matteo Renzi con il 67% e astutamente il neo segretario fiorentino gli offrì la presidenza del Pd.
Dapprima Cuperlo rifiutò, poi è crollato. Rimase in sella poche settimane e di nuovo è crollato rassegnando le dimissioni in aperto contrasto con la linea Renzi sulla legge elettorale. Gli è subentrato Matteo Orfini che invece ha retto la presidenza vino a marzo 2019 per poi cederla a Paolo Gentiloni.
ARGINE CONTRO LA DESTRA E DIALOGO DEL PD CON CONTE
Il programma di Cuperlo è tosto: arginare una Destra “che ha vinto per una ideologia che ha cavalcato sofferenze e rabbia“. E “trovare terreni comuni per collaborare con il Movimento 5 stelle che ha subito in questi mesi una profonda evoluzione.
Conte è riuscito a caratterizzarlo fortemente e a rafforzare la sua leadership. Il Pd assieme ai Cinquestelle, nei due governi è riuscito ad ottenere risultati importanti che vanno rivendicati con orgoglio”. E a tal proposito cita le vaccinazioni, il Pnrr e la gestione della pandemia in generale.
SCANDALO QUATARGATE, TEMA CLOU
Gira e rigira lo scandalo che ha investito il Parlamento europeo e il Pd, “uno scandalo che colpisce al cuore la sinistra” è la preoccupazione maggiore (così pare) di Cuperlo. Una bufera che, a suo dire, rischia di innescare la tentazione – tra iscritti ed elettori – di “voler cambiare tutto: nome, simbolo, volti”.
E questo lo tormenta. Lo scivolone nei sondaggi – secondo SWG il Pd è oggi al 14,7% – non gli dà pace. Oltretutto a ridosso di due probabili sconfitte (Lazio e Lombardia). Un momentaccio. E Cuperlo ammette:”Mi sono candidato per salvare il Pd”. Una parola.