Guai a parlare di un’ennesima corrente all’interno del Pdl, ma i neonati ‘votati per la liberta”, associazione di Milano con l’obiettivo di promuovere “iniziative a sostegno del governo”, non mancano certo di iniziativa. Il nuovo pensatoio del Pdl, che ha tra gli ideatori il sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani, ha già un fitto calendario di iniziative.
A tenere a battesimo i ‘votati’ saranno Sandro Bondi, coordinatore del partito, e Maria Stella Gelmini, ministro per la Pubblica Istruzione, che insieme al responsabile lombardo del partito Guido Podestà incontreranno lunedì sindaci e assessori e consiglieri comunali provenienti da tutta Italia.
Quella dei ‘votati per le liberta’ è solo l’ultima associazione in ordine di tempo che fa capolino all’interno del Popolo della libertà: Non proprio delle ‘correnti’ (cosa che formalmente viene nettamente smentita dai diretti interessati), si ragiona in ambienti parlamentari del partito, pur avendone i connotati.
Questo fine settimana avrà come protagonista il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla con i suoi ‘promotori per la liberta”, che domani, in piazza a Milano, in uno dei gazebo allestiti spiegheranno ai cittadini la manovra economica e ‘testeranno’ l’umore degli italiani sull’immigrazione. Uno strumento, quello dei promotori, a cui è ricorso in diverse occasioni anche il premier Silvio Berlusconi: che ha più volte diffuso messaggi tramite il loro sito. Nel sempre più composito mosaico delle associazioni che ruotano attorno al Pdl ci sono anche i Circoli della Libertà che fanno capo al presidente della commissione Trasporti della Camera Mario Valducci.
Ma la pattuglia dei finiani non è certo meno organizzata. Oltre a Farefuturo, think tank vicino al presidente della Camera, a ritagliarsi un posto di rilievo è Generazione Italia, l’associazione del vice capogruppo alla Camera Italo Bocchino. Meno di un mese fa ha visto la luce anche ‘Spazio Aperto’: Iniziativa promossa dal senatore Andrea Augello a cui hanno aderito diversi esponenti vicini al presidente della Camera ma anche parlamentari provenienti dalla file azzurre. Tra i primi ad aderire è stato anche Romano Comincioli, senatore del Pdl e compagno di scuola del Cavaliere.