ROMA – “Noi siamo qui e voteremo tutte le cose che ci convincono”. Silvio Berlusconi invia un messaggio chiaro al premier Mario Monti. Renato Brunetta, ex ministro della Funzione Pubblica, chiede a Monti di “battere i pugni” per l’Italia e l’Europa, e accusa il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera di essere sparito. Maurizio Bianconi ha parlato di fallimento del governo Monti, mentre Antonio Leone di “governo nel confessionale”. Il Pdl appare sempre più insofferente dopo i risultati delle elezioni comunali. Il clima è sempre più teso col governo di Monti. E l’interrogazione al premier firmata da 42 esponenti del Pdl sulle dichiarazioni di Monti riguardo le responsabilità politiche delle vittime della crisi è uno degli effetti.
Brunetta ha dichiarato ad Agorà di Rai3: “Ho votato 15 volte la fiducia al governo Monti, mi aspetto che parli di meno, batta i pugni in Europa perché l’Italia e l’Europa ricomincino a crescere e non rimangano sotto il tallone di Angela Merkel. Dargli la fiducia per la sedicesima volta? Dipende da lui”. L’ex ministro ha poi parlato di Passera: “Passera chi? Si sono perse le tracce del ministro Passera, non so cosa stia facendo sono stanco di commentare le chiacchiere, quelle di Passera così come quelle di Monti”.
Bianconi, vicecapogruppo alla Camera, ha detto: “Non sono d’accordo con Berlusconi quando dice di portare avanti il governo Monti fino al 2013. Io Monti non l’ho mai fiduciato e non penso di essere isolato -ed ha aggiunto -. Monti ci dica chi erano i responsabili a cui si riferiva. Io non la mando giù, è la manifestazione di un atteggiamento ostile nei confronti del Pdl”.
Anche Antonio Leone, un altro capogruppo del Pdl, incalza Monti: “Abbiamo un governo nel confessionale: Monti prima attacca Berlusconi e poi si pente, la Fornero confessa di avere sbagliato e almeno per un giorno dimette la sua alterigia, Passera grida all’allarme sociale accorgendosi finalmente che la gente e’ allo stremo. Non sarebbe ora di parlare di meno e passare ai fatti?”.
La deputata Alessandra Mussolini ha scritto in una nota: “Il blocco sociale del nostro elettorato ci ha lanciato un segnale inequivocabile, dimostrando sconcerto dal doppio salto mortale dell’appoggio al governo Monti e il contestuale abbraccio fatale con Bersani e Casini. Monti, anche per una oggettiva incapacità di tenuta comportamentale, ha fallito e le dichiarazioni di ieri del ministro Passera ne sono una prova evidente”.
L’unico a dare una diversa interpretazione del tracollo del Pdl alle elezioni è stato l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha dichiarato. “Il Pdl nel primo turno ha pagato un prezzo alto per aver presentato candidati non convincenti e per essere andati da soli”. Non sarebbe dunque l’appoggio a Monti, secondo Frattini, ad aver influenzato i risultati.