La lotta all’interno del Pdl si fa sempre più aspra. Oggi sono continuati i fuochi incrociati tra berluscones e finiani. Verdini si è dimesso dalla sua banca, il Credito Cooperativo Fiorentino ma non dal partito. Nel frattempo è continuata la guerra contro il “dissidente” Fabio Granata e molti ne hanno chiesto la testa. Poi è intervenuto Gianfranco Fini che senza mezzi termini ha detto due cose semplici e chiare: primo, chi è indagato lasci gli incarichi nel partito. Messaggio chiaro diretto allo stesso Denis Verdini ma anche a Nicola Cosentino. Secondo: chi denuncia la questione morale nel partito non può subire minacce.
Insomma un’altra giornata infuocata a via dell’Umiltà. A dare il senso del punto a cui si è arrivati è però Italo Bocchino che durante il programma In Onda de La7 afferma: “O Berlusconi e Fini si chiudono in una stanza e trovano le ragioni di un nuovo patto fondativo o si va alla rottura. E se sara’ rottura sarà traumatica”.
Bocchino ha spiegato che ”se si scatena la guerra” contro la componente finiana ci sara’ una reazione, ma e’ anche tornato a ribadire che ”dal partito non ci possono cacciare, non possono espellere Fini e noi non ce ne andremo. O pace – ha scandito – o guerra: nessuna sperazione consensuale”.