Rossi assicura che Farefuturo continuerà a dire la sua, ma senza “la malattia adolescenziale della militanza”, “continueremo – scrive – a dire e a scrivere quello che pensiamo. Proseguiremo lungo la strada di una destra libera e moderna, democratica e plurale. Sappiamo benissimo che da ieri, all’interno del Pdl è cambiato tutto. Ma noi, sinceramente, faremo quello che abbiamo sempre fatto: cercheremo di dare il nostro modestissimo contributo al dibattito politico e culturale del paese”.
“Non diventeremo la voce di una ‘minoranza interna’ – assicura il direttore del magazine di Farefuturo – convinti come siamo di rappresentare la voce normale della maggioranza degli italiani. Continueremo a non tifare, a non dividere il mondo in buoni e cattivi, convinti come siamo che la libertà sia un bene prezioso al quale non si può mai rinunciare”.
Infine Rossi ribadisce che la voce di Farefuturo non si spegnerà, ma che il loro lavoro continuerà “con la voglia di fare e la possibilità di sbagliare. Mettendoci la passione che troppi militanti di mestiere e d’apparato hanno dimenticato. Militanza di facciata che non comprende il coraggio e la dignità. Militanza di facciata che si riempie la bocca di valori perché ha paura della vita vera. E dimentica il gusto del pensiero traverso, della ribellione, dell’indipendenza. In una parola, della libertà”.