Gianfranco Fini torna a parlare dei problemi interni alla maggioranza e lo fa in un’intervista con il quotidiano israeliano Yediot Aharonot alla vigilia della sua visita in Israele e nei Territori palestinesi. Su Berlusconi dice “c’è conflitto ma sono cose superabili” e sulle mire separatiste della Lega che ancora ieri è tornata a ribadire “o federalismo o secessione” afferma: “Inconcepibile dividere l’Italia, non siamo il Belgio”.
Su Berlusconi. “C’é conflitto, ci sono differenze d’opinioni ma se c’é la volontà, sono cose superabili – afferma il presidente della Camera – L’importante è che siano mantenute le regole di dibattito”. Fini non crede che ci sia il rischio di un allontanamento dei suoi uomini dal governo: “Non credo. Sin dal congresso non ci sono stati segni che le cose stiano prendendo questa piega. Nessuno è stato allontanato per aver espresso appoggio nei miei confronti. La discussione si aggira intorno ad opinioni e politiche, non riguarda posizioni chiave nell’Amministrazione”.
Sulla Lega. Quella della Lega è solo una provocazione, continua Fini, perché “non è concepibile proporre in Italia una separazione analoga a quella che viene richiesta in Belgio”, ma comunque la politica deve “esortare” il Carroccio a smettere queste provocazioni. Nella destra italiana, osserva il quotidiano, si possono notare due diversi atteggiamenti al modo di vivere, alla società, alla separazione dei poteri ed al trattamento degli immigrati. “E’ vero – risponde il presidente della Camera – e non si tratta solo di un problema italiano. Esattamente come in Europa la sinistra è divisa tra sinistra democratica, da un lato, ed una sinistra che prova nostalgia per il comunismo, dall’altro, anche in seno alla destra vi è chi ha una cultura liberale, ispirata al rispetto dei diritti umani, e, dall’altra parte, vi è una destra che nega l’integrazione degli stranieri e non tiene in considerazione la giustizia sociale”.
Il giornalista chiede allora della Lega Nord, e se sia possibile una vittoria dei separatisti come in Belgio: “No, no. In Belgio le differenze sono a sfondo etnico e linguistico. Qui, Nord o Sud, siamo tutti italiani. La Lega Nord si diverte a fare provocazioni. Non è concepibile proporre in Italia una separazione analoga a quella che viene richiesta in Belgio”.
Quanto al peso del Carroccio, sottolinea Fini, “va aumentando, ma non per queste stupidaggini, bensì per la loro capacità di comprendere le necessità del cittadino. Su cento loro elettori, nemmeno uno li vota per motivi di separatismo, bandiere o inni. E’ importante che la politica italiana esorti a cessare queste provocazioni. Bisogna protestare, ma non dar loro troppo significato ed importanza”.