ROMA – “Allora prepariamoci a tornare al voto col Porcellum“. La frase (il virgolettato è di Carmelo Lopapa su Repubblica) arriva al termine di un incontro tra l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa e l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ed è una frase che significa diverse cose. Innanzitutto il Pdl guarda ai sondaggi e vede che l’effetto Monti continua a non essere esattamente terapautico, poi ci sono le grandi manovre al centro, dal Partito della Nazione di Pierferdinando Casini al non meglio precisato progetto pancentrista di Beppe Pisanu.
Ed è proprio la combinazione tra le grandi manovre e il malcontento di parte del Pdl per la legge elettorale che potrebbe produrre un risultato preciso: voto a ottobre e voto ancora una volta con il porcellum. Perché secondo Lopapa i calcoli di La Russa sono precisi: “Guarda presidente che, per come sta prendendo corpo la legge, con l’assenso di Quagliarello, rischia di spalancare il successo al Terzo Polo”.
Scenario che, ovviamente, Berlusconi ha tutto l’interesse ad evitare anche se, secondo il Corriere della Sera, l’ex premier attribuirebbe al Pd la voglia di urne. Scrive Paola Di Caro: “L’unica cosa certa è che Silvio Berlusconi, da dietro le quinte, si sta muovendo. L’ex premier, racconta chi gli ha parlato in queste ore, è sempre più convinto che «si finirà per andare a votare ad ottobre», perché — è il ragionamento fatto con i vertici del partito—per il Pd è l’ultimo treno per vincere le elezioni e respingere l’assalto dell’antipolitica alla Grillo, per Monti è la via d’uscita dall’impasse di un governo in difficoltà che gli permetterebbe di far valere in altri ruoli, anche internazionali, il credito acquisito“.
Nel Pdl, sempre secondo il Corriere, votare per qualcuno è questione di sopravvivenza. E il Porcellum, per sopravvivere sembra essere un ingrediente indispensabile, almeno secondo quanto detto a Di Caro da un “fedelissimo di Berlusconi”: “Noi non dobbiamo andare a votare per vincere, ma per continuare ad esistere: se continua così, verremo spazzati via”.
La legge elettorale annunciata in pompa magna da Abc e auspicata e “benedetta” da Giorgio Napolitano sembra insomma sul punto di essere sacrificata. Perché in questo momento, più che dal “calcolo” politico certe mosse sono frutto della paura, dalla voglia di “non essere spazzati via”.