Il gruppo dei venti “ascari” di sostegno al governo si sfalda giorno dopo giorno, e intanto il leader dell’Mpa e governatore siciliano, Raffaele Lombardo incontro Gianfranco Fini e l’Udc. Prove tecniche di Terzo polo? Lombardo e i suoi nei giorni scorsi erano stati corteggiati dal premier per entrare a far parte del gruppo di “responsabilità nazionale” ma la proposta è stata rispedita al mittente. Lombardo, infatti, ha detto di essere più propenso a un’intesa con l’Udc, ed evidentemente anche con i finiani, soprattutto in vista del prossimo rinnovo del consiglio regionale in Sicilia.
“Stamane – ha raccontato lo stesso Lombardo – ho incontrato Fini e l’Udc. Sono interessati a continuare, nel primo caso, e a ritentare, nel secondo caso, l’esperienza nel governo regionale siciliano”. Lombardo ha detto che ”nel nuovo Governo non ci saranno politici in servizio permanente ed effettivo” ribadendo che la nuova giunta e il programma saranno presentati martedi’ prossimo a Sala d’Ercole ”anche in omaggio al ruolo dell’Assemblea regionale siciliana”.
Nulla di certo e di definitivo, però, visto che il segretario regionale dell’Udc, Saverio Romano, si tira indietro: “L’Udc in Sicilia è rappresentata dal sottoscritto ed io non lo ho incontrato” dice. E anche i finiani restano cauti: “Al momento non persistono le condizioni per procedere ad una nuova composizione del governo regionale rimangono forti perplessità sul programma e sulla natura della nuova giunta” taglia corto Pippo Scalia, di Fli.