Penati: "Lascio per mia scelta, sono sereno"

ROMA – ''Ho voluto fare un passo indietro. E' una scelta mia che ho poi comunicato a Bersani e al segretario regionale Maurizio Martina''. Per Filippo Penati, che si e' autosospeso da vicepresidente del consiglio regionale lombardo perche' indagato in una vicenda di presunte tangenti, ''bisogna marcare una differenza: e' importante che ai nostri elettori arrivi il messaggio che noi non siamo uguali agli altri''.

''Autosospendermi non e' stato solo un doveroso gesto di responsabilita' verso il parlamento regionale, ma anche una mia esigenza'', dice Penati in un colloquio con Repubblica.

''C'e' uno stile che va salvaguardato sempre. Io sono sereno e sicuro di poter dimostrare la mia assoluta estraneita' alla vicenda, che non ho mai chiesto e ricevuto denaro da imprenditori, ma quando ricopri un incarico e sei impegnato nella pubblica amministrazione, quando ci sono dei cittadini che ti hanno votato hai il dovere di fare un passo indietro, in attesa che la situazione venga chiarita''.

In merito al coinvolgimento nella vicenda giudiziaria relativa all'area Falck di Sesto San Giovanni, ''e' da molti anni che non mi occupo piu' di quel comune e francamente al momento fatico a ricordare quella fase della mia attivita' politica'', dichiara l'ex capo della segreteria politica del Pd. ''Con il mio legale cercheremo di ricostruire tutto''.

Penati ribadisce la ''piena fiducia nella magistratura'' e si dice ''certo'' che alla fine risultera' ''estraneo ai fatti'' come avvenne nel 2002, quando fu assolto dall'accusa di abuso in atti d'ufficio e concorso in reati edilizi e ambientali che gli era stata mossa quando era sindaco di Sesto nel '99. ''All'epoca fui io a chiedere di andare sotto processo, con rito immediato'', ricorda.

''Dimostrai la mia estraneita' e fui assolto. Tutto il clamore che si era acceso si spense''.

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