ROMA – La riforma sull’innalzamento dell’età pensionabile potrebbe rientrare nella manovra: un decreto legge che domani sarà presentato alla Commissione Bilancio del Senato non solo aumenterà la quota da 96 a 97, ma lo farà un anno prima del previsto, cioè entro il 2012.
Se oggi è possibile andare in pensione con 60 anni e 36 di contributi o 61 anni e 35 di contributi, dal 2012 i lavoratori potranno andare in pensione con le quote 62+35 oppure 61+36. Antonio Azzollini del Pdl non esclude inoltre che nel decreto legge potrebbe essere introdotto anche il quoziente familiare per il contributo di solidarietà.
Angelino Alfano, segretario del Pdl, vuole procedere con un ultimo tentativo per mantenere la coesione nella maggioranza, consapevole della posizione di Umberto Bossi su pensioni e i problemi della Lega Nord sensibile alle rivolte dei sindaci: “Gli amici della Lega spero colgano che la riduzione dei tagli agli enti locali può essere bilanciata da un intervento sulla riforma delle pensioni”. Anche se il capogruppo alla Camera Giacomo Stucchi ha dichiarato: “Le pensioni non si toccano. Ne sono certo perché ho fatto le due di notte con Bossi e Calderoli”.