ROMA – Niente pensione anticipata come appreso in un primo momento: c’erano cascati tutti, anche Blitz. Ma in realtà la proposta del ministro del Welfare Enrico Giovannini è di ricevere un assegno per qualche anno e poi restituirlo appena si inizia a percepire la pensione. Lo definisce “prestito pensionistico” e, in una nota del ministero, spiega che
“come già dichiarato fin dal mese di settembre, lo strumento allo studio è finalizzato a favorire la transizione, su base volontaria, dal lavoro alla pensione, fermi restando i requisiti dell’attuale normativa. Questo strumento andrebbe incontro a persone e a imprese (come quelle di minori dimensioni) che attualmente non possono utilizzare gli strumenti previsti in materia dalla legislazione vigente”.
Uno “strumento” e non una correzione o una modifica della riforma delle pensioni di Elsa Fornero che aveva creato il problema degli esodati, quei lavoratori rimasti a secco nella terra di mezzo senza stipendio né pensione, dopo aver contrattato un’uscita anticipata dal lavoro con l’azienda ed essersi visti modificare i requisiti minimi di età ed anni di contribuzione per poter ottenere la pensione.
Giovannini, insomma, non vuole toccare la riforma Fornero:
«l’ipotesi alla quale si sta lavorando non modificherebbe le regole pensionistiche attualmente esistenti, ma offrirebbe uno strumento aggiuntivo cui si accederebbe su base volontaria, con il possibile coinvolgimento delle imprese, come già avviene nei casi previsti dalla legge per le aziende di maggiori dimensioni. Sono quindi destituite di ogni fondamento le ipotesi e le letture circolate a seguito delle dichiarazioni odierne del Ministro, il quale ha semplicemente ribadito, rispondendo ad una domanda di un giornalista che chiedeva se l’idea del “prestito pensionistico” fosse ancora presa in considerazione, concetti già espressi nelle settimane scorse».