Altre 15 case “svendute” nel mirino della Procura. E spunta il nome di Lunardi

Pietro Lunardi

C’è un altro politico del Pdl il cui nome è scritto nel fascicolo delle indagini della Procura di Perugia sugli appalti G8: quello di Pietro Lunardi, ministro delle Infrastrutture nel primo governo Berlusconi.

Il suo nome è spuntato nel fascicolo della Procura perugina insieme ad altre quindici operazioni sospette legate alla compravendita di immobili a prezzi stracciati.

Lunardi è stato tirato in ballo da Laid  Ben Fathi Hidriu, cittadino tunisino per anni tuttofare di Angleo Balducci e  Diego Anemone, e ora testimone delle Procure di Firenze e Perugia.”I rapporti tra Balducci e Lunardi erano molto stretti, ha riferito a verbale Fathi”

L’imprenditore Anemone avrebbe ristrutturato la casa di campagna di Lunardi a Basilicanova, in provincia di Parma. Nel giugno del 2004 è stato invece l’aiuto di Balducci a permettere a Lunardi di acquistare a prezzo vantaggioso da “Propaganda Fide” (la sacra congregazione che gestisce parte importante del patrimonio immobiliare Vaticano, e di cui Balducci è consulente), un intero palazzo in via dei Prefetti.

Secondo Hidri Fathi, a Lunardi sarebbero state consegnate diverse buste, alcune anche tramite la figlia. Il politico, sempre secondo il testimone, avrebbe “preso il 10 per cento dell’importo di ogni progetto approvato da Balducci che poi lo affidava ad Anemone”.

Oggetto delle verifiche dei pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi  anche tre bonifici effettuati nel 2007 dallo stesso Anemone a Pietro Rinaldi, commissario per i Mondiali di Nuoto indagato per corruzione, “transiti”  anomali di soldi da un conto corrente ad altri.Il totale dei versamenti ammonterebbe a 500mila euro, che – è la tesi dell’accusa – sono il prezzo della corruzione.

Coinvolti nelle indagini anche l’architetto Angelo Zampolini, collaboratore dell’imprenditore Diego Anemone che ha già detto di aver messo a disposizione i propri depositi per questo tipo di pratiche.

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Maria Elena Perrero