TORINO – Consiglieri del Piemonte “braccino corto”: si tagliano i rimborsi, ma in maniera light, eliminando quelli per le trasferte ma tenendosi ben stretti quelli chilometrici e forfettari. Il Consiglio regionale ha infatti approvato quasi all’unanimità una nuova legge che abolisce le autocertificazioni per le missioni dei consiglieri sul territorio, riducendo i voli in Italia e all’estero e obbligando alla trasparenza dei bilanci dei gruppi. Poco prima, però, aveva bocciato, sempre all’unanimità, la proposta del Movimento 5 Stelle di tagliare i rimborsi forfettari e chilometrici dei consiglieri e uno del Pd che chiedeva di far certificare i bilanci dei gruppi da un collegio di tre revisori, anzichè uno solo. Motivo? Aspettiamo la decisione del governo sui tagli ai fondi per i partiti nelle Regioni, avevano detto i consiglieri piemontesi.
In un momento come questo, con lo scandalo “spese allegre” che dal Lazio e dalla Lombardia si è allargato a macchia d’olio a diverse regioni italiane, in primis proprio al Piemonte, la decisione del parlamentino subalpino sembrava un suicidio, di certo mediatico e forse anche politico. Ecco forse perché poco dopo si è provvisto ad approvare una nuova legge di austerity, seppure light rispetto alle richieste dei grillini.
La nuova legge approvata prevede che chi parteciperà a incontri, manifestazioni culturali, sagre e altri eventi, d’ora in poi non avrà più diritto al gettone di presenza e al rimborso chilometrico per la strada percorsa. Solo su questo il risparmio previsto è circa 450 mila euro. I due esponenti del Movimento 5 Stelle, Davide Bono e Fabrizio Biolè, avevano invece presentato tre emendamenti in cui chiedevano: l’abolizione di tutti i gettoni di presenza, tra cui gli otto mensili da 122 euro ciascuno che ogni consigliere percepisce oltre ai circa 8500 euro di indennità; l’eliminazione dei rimborsi chilometrici (circa 1500 euro al mese che per legge spettano di diritto a ogni consigliere), per chi vive a Torino e non ha bisogno di percorrere lunghe distanze per partecipare alle attività istituzionali; la pubblicazione integrale di ogni movimento di spesa. Un pacchetto di tagli che per il Movimento 5 stelle avrebbe rappresentato un “risparmio da 50 milioni di euro”, ma che al Consiglio deve essere sembrato veramente troppo.
E allora via ai tagli, per non suicidarsi politicamente, ma quanto basta per accontentare l’opinione pubblica e non farsi troppo male. Via ai rimborsi per le trasferte, ma rimangono quelli chilometrici per recarsi da casa al Consiglio regionale oltre a quelli forfettari. Il tutto con la promessa che “ulteriori misure di contenimento della spesa saranno adottate entro la prossima settimana. La maggioranza delle forze politiche infatti vuole aspettare le decisioni del governo attese per giovedì e si è impegnata a realizzare ulteriori tagli”.