
ROMA – Il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino ha presentato le proprie dimissioni. Lo ha detto lui stesso aggiungendo che, su richiesta dei colleghi presidenti, le dimissioni sono state al momento congelate.
Chiamparino ha spiegato che i motivi delle dimissioni non starebbero nei tagli alla sanità ma sono legati al giudizio dato dalla Corte dei Conti sul bilancio della Regione Piemonte.
“Una Regione con un bilancio in questa situazione non può fare da guida a tutte le Regioni. Mi devo dedicare di più al lavoro nella Regione Piemonte”.
Le dimissioni messe sul piatto da Sergio Chiamparino durante la seduta della Conferenza delle Regioni riguardano il disavanzo dei conti della Regione Piemonte accertato dalla Corte dei Conti (il disavanzo è salito l’anno scorso a oltre 5,8 miliardi di euro dai 5 del 2013).
Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, aveva anticipato la notizia mentre la riunione era ancora in corso. “Non c’è alcuna polemica con il governo”, ha detto Oliverio. La quasi totalità dei governatori ha chiesto a Chiamparino di restare al suo posto.
Il Governo: “Blocco tasse regioni tranne in situazioni straordinarie di bilancio”. A questo proposito è importante la precisazione del sottosegretario Enrico Zanetti a “La telefonata di Belpietro”. Il blocco all’aumento delle tasse locali varrà per tutti “fatta eccezione per situazioni straordinarie legate all’addizionale regionale per le Regioni in eventuali disavanzi sanitari”.
L’aumento delle tasse è qualcosa che “non deve succedere”, ha precisato il sottosegretario rispondendo alle domande di Belpietro sul rischio di un rincaro effettivo nelle Regioni che più soffriranno della revisione delle risorse destinate alla sanità, “ma questo è uno spazio che deve essere lasciato aperto – ha spiegato ancora – ove ci siano problemi di gestione della sanità”.