Umberto Bossi rispolvera il suo bagaglio linguistico colorito sul caso ricorsi per il voto regionale in Piemonte: in questo paese che gli “sembra di m….” non devono “rompere i c….”
”Dietro i ricorsi c’è Casini, dice che le cose non sono posto, invece sono a postissimo”. Cosi’ il leader della Lega dal palco della principale piazza di Saluzzo per un raduno del partito, alla vigilia della cerimonia della presa dell’acqua alle sorgenti del Po. ”Le cose sono a postissimo, però un magistrato dice che non è così mi sembra un paese di m…: Uno vince le elezioni e arriva un magistrato che gli dice che le cose non sono a posto, ma dove siamo? La Lega è buona, ma non è un partitello, ha molti milioni di militanti; al Nord cominciano a prudere le mani per queste ingiustizie. Siamo brava gente ma non ci rompete i c….”.
Accanto a Bossi, oltre al ministro Calderoli, c’era proprio il governatore del Piemonte, Roberto Cota: ”Lui è bravo, è una persona onesta,uno che si impegna, non e’ uno dei soliti imbroglioni”.