ROMA – ''La mia esperienza mi suggerisce di privilegiare la pista terroristica o di ipotizzare nell'ordine: o il gesto di un folle, o una iniziativa di destabilizzazione politica o, da ultimo, una ritorsione mafiosa nei confronti dello Stato''. E' quanto afferma al Messaggero il presidente dell'Antimafia, Beppe Pisanu, sull'attentato di Brindisi in cui ha perso la vita una sedicenne.
''Non possiamo escludere – osserva Pisanu – che in momenti come questi di forti tensioni sociali e di preoccupante debolezza politica, gruppi eversivi e forze piu' oscure possano avere interessi a destabilizzare complessivamente il nostro Paese''.
Per quanto riguarda pero' l'ipotesi di un'azione perpetrata dal crimine organizzato, Pisanu si mostra prudente: ''Non credo che i cosiddetti nipotini di Toto' Riina siano in grado di lanciare una temeraria sfida allo stato quale fun negli anni '92 e '93, la stagione devastante dei grandi delitti di Cosa Nostra''.