Nel grande piano per ripulire le strade e far dormire tranquilli gli italiani erano previsti 6 mila uomini, tra poliziotti e carabinieri: quelli entrati in servizio sono stati solo 3.900, secondo i dati della Corte dei Conti. Per non parlare dei soldi stanziati: 500 milioni di euro in totale, di cui 10 solo per vestirli e attrezzarli, con tanto di scooter, telefono, computer palmare, radio. Di quel denaro investito 80 milioni di euro sono rimasti in cassa, il progetto è stato praticamente accantonato con l’ultimo “prelievo” dalla Finanziaria del 2005.
Dopo i primi tre anni di avveniristiche promesse e grandi scommesse sul territorio del mito del poliziotto di quartiere e il suo cappello rigido riconoscibile a distanza è rimasto ben poco. Nelle grandi città come Roma e Milano i pattugliamenti sono partiti, ma il Mezzogiorno è rimasto abbandonato, o quasi. Al di sotto della capitale, proprio nel cuore della gestione di mafia, ‘ndrangheta e camorra, solo il 15 per cento delle zone sono rientrate effettivamente nel progetto.
A Bari, Lecce, Caserta, Palermo, Trapani e Catania non ne è arrivato nemmeno uno. A Reggio Calabria, tra il 2003 e il 2009 sono entrati in servizio – a piedi- solo 28 agenti per controllare sei quartieri: troppo pochi per il sindaco Giuseppe Scopelliti che ha spedito in strada i vigili urbani dopo aver bandito dei concorsi.
«Noi ci credevamo» – racconta Massimo Montebove, portavoce nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia- «Eravamo convinti che finalmente si sarebbero rafforzati i commissariati, i servizi di prossimità. Invece non si è mai garantita una continuità al progetto: gli uomini sono stati presi e destinati ad altre mansioni». Ma il personale di polizia, si sa, scarseggia «e la prima mossa per arginare l’emorragia è stata ovviamente recuperare alle funzioni “ordinarie” i poliziotti destinati al presidio dei quartieri», aggiunge.
Propaganda e belle parole a parte, il progetto del poliziotto di quartiere è stato abbandonato troppo presto: mancano le forze – si giustificano i promotori del progetto – eppure mancavano anche nel 2002.