Polverini: “Santuario a Graziani? Non è colpa mia, lo rimuoverei ma non posso”

Renata Polverini (LaPresse)

LUBLINO – Renata Polverini si difende, dice che no, il mausoleo finanziato dalla Regione alla memoria del generale fascista Rodolfo Graziani, lei lo toglierebbe subito. Ma che semplicemente non si può fare, perché il tutto è fuori tempo massimo. Quei soldi, la spiegazione del governatore dimissionario del Lazio, li ha stanziati e spesi qualcun altro e ora non si può fare più nulla.

Parole, quelle di Polverini, che arrivano dalla Polonia, luogo dove la celebrazione di un ministro di Salò non può passare inosservata. Parole che arrivano tardi e lo sa lo stesso governatore che ci mette una pezza dicendo di non averne parlato per tempo per “motivi di salute”.

‘Io lo rimuoverei, è che non ho alcun potere per farlo. Questo riguarda il sindaco e la popolazione locale” ha detto Polverini, a margine del Viaggio della Memoria L’opera, realizzata ad Affile con fondi del comune e della Regione Lazio, ha scatenato numerose polemiche. ”Prendo assolutamente le distanze da quel fatto – ha aggiunto – che amministrativamente è stato corretto ma politicamente ha creato imbarazzi al nostro paese”.

”E’ una storia – ha aggiunto Polverini – che ha investito la Regione e su cui io nei giorni della polemica non ho preso formale e assoluta distanza solo perché avevo problemi di salute. Ci tengo a ribadire però che il monumento di Affile è stato finanziato dalla Giunta precedente nel 2008. Questa Giunta non ha avuto alcun potere di intervenire, tanto piu’ in definanziamento perche’ la procedura era stata conclusa regolarmente e una volta terminata non è più possibile definanziarla. Al di là dei motivi di salute – ha sottolineato – non sarei andata a prescindere all’inaugurazione e se c’erano delle presenze politiche non erano da considerarsi in vesti istituzionali perché nessuno è andato su indirizzo del presidente”. Il maresciallo Graziani ”è parte della storia di quel paese, ma bisogna vedere se è opportuno, e per noi non lo è, ricordarlo in quel modo soprattutto in un parco dove molte nuove generazioni passeranno del tempo”, ha concluso Polverini.

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Emiliano Condò