Lamenta un trattamento “ingiusto e violento”, ricorda che ai tempi in cui il suo ministero era retto da Giovanna Melandri ci fu un crollo delle Mura Aureliane ed afferma che la sfiducia nei suoi confronti è “un’onta per chi la presenta”. Sandro Bondi non ci sta e, anche al Senato, si “assolve” per il crollo di Pomperi.
Informando i senatori Bondi cerca di prevenire una più che probabile mozione di sfiducia spiegando che ”un’ eventuale mozione di sfiducia sarebbe un’onta non per me ma per chi la presentasse”.
‘Nel 2001 – ricorda Bondi -quando era ministro Giovanna Melandri crollarono a Roma un pezzo delle mura aureliane e una parte della Domus Aurea. Nessuno allora chiese le sue dimissioni. Se devo saltare su una mina come dice D’urso per far esplodere le contraddizioni di questa maggioranza, la cultura non c’entra”.
”A Pompei – aggiunge il ministro – è crollata solo una parte dell’edificio della Domus dei gladiatori, quella che èstata restaurata negli anni ’50. Il crollo di un edificio per quanto grave sia, per quanto sia grande il suo valore simbolico, non puo’ cancellare il lavoro fatto. Chi pensa che in una città così antica non possano esserci problemi non ha senso della realtà”. ”La parte con le decorazioni affrescate della Domus dei gladiatori – conclude il ministro – si ritiene possa essere recuperata”.