ROMA – Legge elettorale, fuoco incrociato sul presidente del Consiglio Enrico Letta. il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani, raffredda il pressing del premier: “Non ci sono margini di avvicinamento tra Pd e Pdl”. Allo stesso tempo dal Pd il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti (vicino a Matteo Renzi) attacca la presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato Anna Finocchiaro, sempre Pd.
“Ci ha scippato l’iter della riforma alla Camera. Partire dal Senato (dove i numeri del Pd sono ben diversi dalla Camera) significa inevitabilmente condizionare la riforma all’accordo col Pdl e quindi portare il partito democratico verso la modifica del Porcellum invece che alla sua cancellazione”.
Giachetti, autore di una mozione per il ritorno al Mattarellum, ha chiesto che sia convocata la direzione Pd.
“Mi rivolgo al mio partito, ai suoi dirigenti, a coloro che hanno deciso ed anche non deciso in questi anni. Se non vogliamo prendere ancora una volta in giro gli italiani, il milione e mezzo di elettori che hanno sottoscritto l’apposito referendum, gli iscritti e militanti del partito, si prenda una decisione chiara ed esplicita prima di iniziare (ammesso che ciò davvero accada) la discussione sulla riforma elettorale. Il Pd è per la modifica del Porcellum o per la sua cancellazione? Il Pd è per un sistema di tipo maggioritario o proporzionale? E non mi si dica che il Pd una scelta già l’ha fatta e cioè il maggioritario con doppio turno tipo francese. Lo so, grazie”.
Per Giachetti è quella
“la decisione ufficiale dell’assemblea nazionale, scelta che condivido pienamente. Ma non facciamo il gioco delle tre carte. Qui non stiamo parlando della legge elettorale a regime, parliamo della legge di “salvaguardia”, della legge “ponte”, della legge immediata, da fare subito. Ecco su questo chiedo al segretario del partito che convochi ai primi di settembre una direzione per decidere sulle due opzioni che abbiamo davanti e che ho citato prima”.