
ROMA – Pane carasau e porchetta la mattina del 31 ottobre sono stati offerti dai parlamentari di Scelta Civica di fronte al Pantheon per manifestare contro la legge elettorale del Porcellum. Il “No Porcellum Day” inizia così con una colazione inaspettata al grido del “mangiamoci il porcellum” dopo essere stata lanciata da Roberto Giachetti, deputato del Pd che da ormai un mese è in sciopero della fame per chiedere la riforma della legge elettorale. A sostenere l’iniziativa a Roma anche Eataly, con il patron Oscar Farinetti che il 31 ottobre ha annunciato una giornata di digiuno per sostenere l’iniziativa.
Alla protesta ha aderito anche Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, che ha dichiarato: “Confermo la mia adesione convinta alla battaglia coraggiosa del vicepresidente della Camera Roberto Giachetti contro il Porcellum, una battaglia condivisa da larga parte dei cittadini italiani e che, visti i ritardi accumulati dal Senato nella discussione sulla legge elettorale, rischia di compromettere la sua salute. Parteciperò all’iniziativa No Porcellum Day anche con uno sciopero della fame nella giornata di sabato”.
Guglielmo Epifani, ha dichiarato ad Agorà: “Il Porcellum va cambiato, ma per avere una legge che assicuri governabilità. Il doppio turno è lo strumento migliore per garantire la governabilità”.
Pietro Salvatori su l’Huffington Post scrive:
“Così questa mattina si sono ritrovati Andrea Romano, Valentina Vezzali, il presidente Alberto Bombassei, Benedetto Della Vedova. Il padrone di casa è però Pierpaolo Vargiu, deputato sardo tra i pochissimi del suo partito ad aver votato qualche mese fa la mozione di Roberto Giachetti per il ritorno al Mattarellum”.
Ed è proprio Benedetto Della Vedova che all’Huffington Post dalla piazza dichiara:
“È una vergogna pensare che ancora una volta si possa votare per mandare in Parlamento persone nominate dai capi bastone dei partiti e non scelti dai cittadini. È vero che ci sono problemi di tenuta della maggioranza, ma dovrebbe prevalere un senso di lealtà nei confronti dell’Italia anche qualora mancasse coesione intorno al governo. Serve una legge elettorale di pronto uso in attesa che si facciano le riforme istituzionali, ma va fatta con un po’ di coraggio. Sarà difficile tuttavia chiuderla prima della sentenza di costituzionalità del Porcellum prevista per il 3 dicembre”.