Post primarie: Bersani, Renzi, Grillo, Casini…i 4 cantoni

Pier Luigi Bersani (Foto Lapresse)

ROMA – Bersani ce la farà ad attirare Vendola da una parte e Casini dall’altra? Casini riunirà tutti i pro-Monti per diventare l’opposizione moderata a un (probabile) governo di centrosinistra? Grillo come condurrà la campagna elettorale? E Alfano, alle prese con Berlusconi che forse si candida o forse no? Finite le primarie di centrosinistra, che campagna elettorale sarà?

Pier Luigi Bersani. Ha vinto le primarie 2009 quando venne eletto segretario Pd e ha vinto le primarie 2012 da candidato premier. Due risultati che rafforzano la leadership di Bersani e il suo peso nella coalizione. Che prevede l’asse con Vendola ma anche la volontà di cucire il più possibile un’alleanza con Casini. Sarà una campagna di opposti, quindi: a sinistra, ma con moderazione. Con Vendola ma senza poter stracciare gli impegni presi da Monti.

Matteo Renzi. Farà il sindaco di Firenze, ha già detto che non accetterà incarichi di governo o in Parlamento. Non farà una corrente in senso tradizionale ma non ha nascosto di voler mandare a Roma suoi “amici”, ovvero chi possa portare avanti le sue istanze di rinnovamento. Ha perso le primarie, ma quel 40% è un’assicurazione per il futuro. Forse, nemmeno troppo lontano.

Pier Ferdinando Casini. Cercherà di unire forze vecchie e nuove che siano nel solco di Monti. Ed avere così più peso nel futuro braccio di ferro con Bersani.

Beppe Grillo. Continuerà a fare la campagna che ha fatto finora: toni accesi, nomignoli, un po’ di demagogia. Che le primarie le vincesse Bersani o Renzi per lui cambiava poco.

Angelino Alfano. Che farà? Molto dipenderà da quello che deciderà di fare Berlusconi. Finora si è mantenuto su un profilo filo-europeista, leale a Monti. Non esattamente ciò che Berlusconi vorrebbe cavalcare se decidesse di fare una lista tutta sua.

 

 

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Elisa D'Alto